sabato 29 luglio 2023
Disco verde dalla commissione finanze del senato, da martedì è in aula
Nuovi colpi di spugna alle sanzioni. Il Pd grida: è «festival di condoni»
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Via il penale per le aziende e i ricchi all’estero che collaborano col Fisco. Salta il prelievo forzoso automatico sui conti. Chi è creditore dello Stato potrà compensare Roma Più premi ai contribuenti virtuosi, stop alle sanzioni penali per le aziende che collaborano col fisco e anche ai “paperoni” che vivono all’estero. Possibilità di pagare le tasse col Rid bancario o le carte e addio all’automatismo sul prelievo forzoso. Sono alcune novità della delega fiscale che in Senato incassa l’ok della commissione Finanze e va all’esame dell’Aula. Ma il clima politico è rovente, le opposizioni che gridano al nuovo “scudo” che strizzerebbe l’occhio ai furbi. Il governo, che intanto va in soccorso dei cittadini delle zone colpite dal maltempo annunciando la proroga delle scadenze, difende l’obiettivo di un fisco meno ostile, rassicurando sulla lotta all’evasione.

La delega è in Senato da metà luglio per la seconda lettura. Il via libera della commissione arriva dopo una votazione rapidissima: appena due giorni. Gli argomenti però sono delicati: ci sono gli articoli sull’accertamento, le sanzioni, la riscossione, il contenzioso. E infatti le modifiche sono di impatto. Arriva (con un emendamento del senatore forzista Claudio Lotito, che aveva anche provato a far passare una norma per i debiti della Lazio di cui è presidente) il rafforzamento dei regimi premiali per i contribuenti «più affidabili per il fisco». Saltano le sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connesse al reato di dichiarazione infedele, per chi aderisce all’adempimento collaborativo (regime che oggi riguarda le imprese con volume d’affari superiore al miliardo, ma con la delega si va verso la progressiva «riduzione delle soglie di accesso») che abbia avuto «comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente ed esaurientemente l’esistenza dei relativi rischi fiscali». Sempre nell’accertamento contributivo si escludono le sanzioni ammini-strative e si riducono i termini di decadenza per l’accertamento ai contribuenti con sistema di gestione del rischio fiscale certificato da professionisti qualificati. E un regime di accertamento collaborativo, con i relativi effetti premiali, arriva anche per le persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia o la mantengono all’estero ma possiedono in Italia, anche per interposta persona o tramite trust, un reddito complessivo «mediamente pari o superiore a un milione».

Ma per il Pd queste modifiche altro non sono che «una sorta di scudo preventivo» per chi fa dichiarazioni infedeli, «un festival dei condoni, una bomba messa sotto il sistema fiscale», attacca il capogruppo dem a Palazzo Madama, Francesco Boccia, che già aveva abbandonato i lavori in commissione per la bocciatura della proposta di un fondo perequativo in favore dei territori con minore capacità fiscale. Anche la Uil parla di «clamoroso condono preventivo» che beffa gli onesti. Ma per il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, che ha scritto la delega, non c’è nessun allargamento delle maglie per gli evasori: «Ci stiamo muovendo su tre obiettivi, certezza del diritto, semplificazione e contrasto all’evasione fiscale», dice. Tra le novità il chiarimento sul cosiddetto prelievo forzoso: cancellato l’automatismo col pignoramento dei conti correnti.

«Bene, passati i nostri emendamenti per la semplificazione », dicono le senatrici di Iv Raffaella Paita e Silvia Fregolent. Diverrà possibile anche pagare le tasse con addebito diretto sul conto bancario o altri strumenti di pagamento elettronico, mentre si potrà valutare la possibilità di non applicare sanzioni e/o interessi in caso di crediti vantati con la Pa. Dopo il sì della commissione, ora il testo è atteso la prossima settimana in aula, per chiudere entro la pausa estiva.

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