Il cardinale Betori con altri protagonisti del progetto di Firenze
Il condominio solidale, affidato alla Caritas diocesana, potrà ospitare anziani soli ed autosufficienti e sarà destinato a servizi per persone svantaggiate e in disagio sociale del quartiere e per attività socio-assistenziali.
Il progetto è sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana con 2,5 milioni di euro, dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze con altrettanti 2,5 milioni di euro, e dall’Arcidiocesi di Firenze con 1,5 milioni di euro. La "Casa della carità" è il primo gesto concreto verso il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze (9-13 novembre 2015).
La prossima settimana sarà demolito un vecchio manufatto per la costruzione del nuovo edificio. Qui nasceranno il condominio solidale con 16 appartamenti e l’area per l’infanzia, che potrà essere un asilo o un doposcuola. Questa prima struttura sarà pronta fra un anno. La parte interna dell'isolato, che sarà invece ristrutturata, e vi saranno realizzati un centro diurno per anziani, un centro di accoglienza per emergenze abitative e gli spazi che ospiteranno una comunità di religiose a cui verrà affidata la cura e il coordinamento dei servizi previsti.
Il sindaco di Catania, Bianco, firma le cassione degli spazi
A Catania il sindaco, Enzo Bianco, ha consegnato ufficialmente, presenti anche il vicario generale della Arcidiocesi, monsignor Salvatore Genchi, e il direttore della Caritas don Piero Galvano, alcuni locali adiacenti alla mensa dismessi da R.F.I (Rete ferroviaria italiana) che il Comune ha concesso in comodato gratuito.
La mensa dell'Help Center, nata nel 2006 per accogliere 60 persone, sarà ampliata raddoppiando la capienza fino ad un massimo di 150 persone per turno. Ampliamento in vista anche per la cucina che sarà dotata di un piccolo deposito temporaneo per gli alimenti.
L'ammodernamento riguarderà pure l'ufficio del Centro di Ascolto che rispetto alla posizione attuale sarà decentrato dalla mensa. Nei nuovi locali ci sarà spazio anche per un ambulatorio dove opereranno i medici volontari che hanno aderito alla 'Rete d'accoglienza sanitaria'. Oltre gli interventi generici sarà favorito l’accesso alle cure specialistiche più complesse con il supporto dei professionisti che operano gratuitamente con la rete Caritas.