Solleva un polverone giudiziario e politico un articolo di Maurizio Belpietro, in cui l’editore-direttore di Libero riferisce di supposti piani per un attentato a Gianfranco Fini, organizzato allo scopo non di ucciderlo, ma di far incolpare il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Belpietro, sul giornale di ieri, racconta di essere stato contattato da una persona («apparentemente un tizio con tutti i venerdì a posto») che gli avrebbe svelato un disegno di non meglio precisati mandanti, affidato a malavitosi pugliesi per 200mila euro. Il compito? Ferire il presidente della Camera durante una visita ad Andria in primavera, poco prima delle possibili elezioni. Obiettivo? Condizionare l’esito del voto e «attribuire l’organizzazione dell’agguato ad ambienti vicini a Berlusconi». A questa vicenda Belpietro ne affianca un’altra a sfondo sessuale, che vedrebbe protagonista sempre Fini, stando stavolta al racconto (videoregistrato) di una 'professionista' modenese.Certo, il giornalista si domanda se queste «strane voci» siano vere o false, e se per caso ci sia «qualcuno che ha interesse a intorbidire le acque, diffamando il presidente della Camera» o a diffondere «polpette avvelenate» per «intaccare la credibilità di Libero ». Fatto sta che l’allarme sul progetto di attentato non passa inosservato: anzi, catalizza l’attenzione della magistratura e si attira gli strali dei finiani. Belpietro viene sentito dal procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, capo del pool antiterrorismo. «Mi sono limitato a confermare quanto scritto – spiega all’uscita – e a riferire quanto sapevo». Sono ben tre le procure che ci vogliono vedere chiaro. Oltre a quella del capoluogo lombardo (che ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato, né indagati) si muovono, infatti, quella di Trani, competente per territorio, e la Direzione distrettuale antimafia di Bari, per coordinare le indagini e verificare la sussistenza della minaccia, visto che il codice di procedura penale, in caso di attentato a un’alta carica dello Stato, prevede la competenza dell’antimafia. Si è anche appreso che il procuratore barese, Antonio Laudati, si sarebbe sentito con Spataro.Indignati i commenti di Futuro e libertà, che reagisce a ranghi compatti. Benedetto Della Vedova chiede l’intervento dell’ordine dei giornalisti. Nino Lo Presti parla di «delirio». L’associazione dei finiani, Generazione Italia, invita a un «liberalissimo boicottaggio di Libero». Ci pensa un velenoso Italo Bocchino a tirare in ballo l’attentato al quale lo stesso Belpietro sarebbe di recente scampato. Il capogruppo di Fli alla Camera innanzitutto bolla l’editoriale come «tesi folle », che «la dice lunga sullo scadimento di certo giornalismo italiano». Poi affonda: se proprio vuol saperne di più su falsi attentati, Belpietro «può chiedere al suo caposcorta». Infine, sulle «donne a pagamento deve rivolgersi ad altri palazzi della politica».
FINI QUERELAIl presidente della Camera Gianfranco Fini ha deciso di querelare Libero e il giornale. A darne notizia è stato il portavoce di Fini, Fabrizio Alfano. "In relazione a quanto pubblicato ieri e oggi dai quotidiani Giornale e Libero, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha dato mandato di adire le vie legali a tutela della propria onorabilità", si legge in una dichiarazione di Alfano.
BELPIETRO NON RIVELA LA FONTEMaurizio Belpietro, direttore di Libero, sentito ieri dal procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, in riguardo al fondo pubblicato dal quotidiano su un presunto attentato al presidente della Camera, Gianfranco Fini, non ha rivelato al pm la sua fonte e adesso aspetta che sulla vicenda indaghi la magistratura. Lo ha spiegato lui stesso. Belpietro non si aspetta "nessuna evoluzione" della vicenda, quanto piuttosto "che facciano indagini su fatto che non potevo non raccontare", anche in considerazione del "rilievo" delle persone coinvolte.
LA PROCURA DI BARI APRE UN FASCICOLOLa Procura distrettuale di Bari ha aperto un fascicolo per "attentato per finalità terroristiche o di eversione" (art.280 del codice penale) in relazione ai contenuti dell'editoriale di ieri del direttore di Libero, Maurizio Belpietro, riguardante il progetto di un attentato al presidente della Camera, Gianfranco Fini, da compiere in una sua prossima visita ad Andria. L'ipotesi di reato è nei confrontidi sconosciuti.