giovedì 27 agosto 2009
Critiche dalla maggioranza e dall'Udc dopo le dichiarazioni del presidente della Camera, che alla festa del Pd a Genova ha annunciato il suo impegno diretto per il cambiamento in senso più «laico» della legge sul testamento biologico, definita come «clericale». Fisichella: «La Chiesa rispetta le istituzioni, ma difende la vita».
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Si riaccende tra i poli il dibattito sul testamento biologico sulla scia della presa di posizione del presidente della Camera, che ha auspicato ieri, dal palco della festa del Pd a Genova, una modifica radicale, in senso laico, dell'impianto della legge uscito dal Senato.«Non si tratta di favorire la morte, ma di prendere atto della impossibilità di impedirla e di affidare la decisione alla persona, all’affetto dei familiari o alla scienza del medico», ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e ha aggiunto: «Farò quello che posso fare perché la Camera corregga un testo, quello uscito dal Senato, che mi sembra difetti di questo principio. Questo basta per dire che voglio fare la crociata contro i cattolici? Non voglio farla, perché io ho il massimo rispetto». Le reazioni. Il presidente della Pontificia accademia della vita, Rino Fisichella, ha sottolineato che «la Chiesa non soltanto da oggi ha sempre rispettato le istituzioni e il principio di laicità, ma sente il dovere di richiamare sempre e nonostante tutto a leggi che siano a favore della vita e della sua dignità dall’inizio fino alla sua fine naturale». Fisichella ha anche richiamato Fini al suo ruolo di "super partes". I vertici del gruppo Pdl del Senato rispediscono al mittente le "lezioni di laicità". "La legge sul testamento biologico approvata a Palazzo Madama è frutto del libero convincimento dei senatori, i quali non solo non possono essere tacciati in alcun modo di clericalismo, ma hanno avuto la possibilità di esprimersi nella libertà della loro coscienza anche rispetto ai gruppi di appartenenza, anche quando - come nel caso del PdL - all'esito di una lunga, approfondita e laica discussione si era giunti all'individuazione di una linea largamente maggioritaria" affermano in una nota Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, capogruppo e vicecapogruppo PdL al Senato. "Auspichiamo naturalmente che il dibattito alla Camera possa migliorare ulteriormente il testo della legge, ma non possiamo accettare che ai senatori del PdL vengano impartite lezioni di laicità", "in questa fase storica assai più che dal clericalismo la laicità è minacciata da quel dogmatismo in cui non di rado incorrono anche i paladini di una presunta laicità che in questo modo si trasforma in laicismo".Dura anche Luisa Capitanio Santolini (Udc): «Un presidente della Camera non è chiamato a correggere, ma ad agire nel rispetto del suo ruolo istituzionale e a farsi garante della volontà del Parlamento». E Rocco Buttiglione(Udc) e Maurizio Lupi (Pdl) non approvano la discesa in campo del presidente della Camera.Apprezzamento per i giudizi espressi e riconoscimento per la posizione assunta dal presidente della Camera arrivano invece dal Pd. "Fini sta svolgendo bene il suo ruolo di presidente della Camera rispetto a scelte sciagurate dello schieramento a cui appartiene, spesso usa parole di buon senso", ha detto Franceschini. Il leader del Pd richiama la buona accoglienza tributata al presidente di Montecitorio in occasione della sua visita alla festa del Pd a Genova. "È stato accolto bene perché siamo persone educate ed abbiamo apprezzato alcune sue scelte ed alcune parole del presidente Fini alla nostra festa". "Bisogna apprezzare anche gli avversari - ha concluso - quando dicono cose giuste e di buon senso".La proposta di Sacconi. Intanto il ministro del Welfare Sacconi ieri ha proposto di recuperare la "leggina" su idratazione e alimentazione approvata dal Cdm nel pieno del caso Englaro. Insorge l'opposizione, che con il vicecapogruppo Marina Sereni definisce "disumano" il testo uscito dal Senato e chiede, con il capogruppo Idv Donadi, che la Camera modifichi radicalmente una "legge anticostituzionale". Dal Pdl si replica subito, con Osvaldo Napoli, che "il Pd alza le barricate". A favore del testo uscito da Palazzo Madama lo scorso aprile dopo un lungo scontro tra maggioranza e opposizione è il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto, secondo il quale "il testo si può emndare ma non stravolgere", mentre il portavoce Daniele Capezzone si spende a favore di "un'intesa trasversale". Che tuttavia appare lontana, con il Pdl e l'Udc decisi a difendere il ddl Calabrò e l'opposizione che vuole ricominciare tutto da capo. Mentre il candidato alla segreteria del Pd Ignazio Marino invita il suo partito "a parlare con una sola voce" dopo i tentennamenti del Senato, Franceschini conferma "che sul testamento biologico la Camera dovrà lavorare molto". L'appuntamento per le dichiarazioni anticipate di trattamento in commissione Affari sociali alla Camera fissato per il 10 settembre, con la riunione dell'ufficio di presidenza
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