giovedì 5 marzo 2009
Marino e la Bianchi rifiutano le modifiche al ddl Calabrò e promettono battaglia sul consenso informato. Calabrò: «Inaccettabile». Il Pd ancora spaccato.
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È stato il capitolo sul "consenso informato" a costituire oggi l'oggetto del braccio di ferro sul testamento biologico tra maggioranza e opposizione, e all'interno degli stessi schieramenti. Prima Ignazio Marino e poi la capogruppo Pd in commissione Sanità Dorina Bianchi ne hanno fatto un "punto dirimente" per andare avanti.  Ed è il solito: "Deve essere chiarito dall'art.1 del ddl - ha detto Marino - e deve essere detto con chiarezza se una persona può dare il dissenso alle terapie e se il medico lo  può assistere anche in quella circostanza". Se non passa il nostro emendamento, ha avvertito ancora Marino, "farò un ostruzionismo forte, rigido, secondo le norme". Ferme le risposte della maggioranza, che ha aperto nuovamente al dialogo con l'opposizione e a offrire delle garanzie sul consenso informato ma senza lasciare scappatoie a derive eutanasiche, e mantenendo slado il punto che alimentazione e idratazione non sono trattamenti, ma forme di sostegno vitale. Il Pd ancora diviso. L'emendamento sul testamento biologico paraltro non vede tutti d'accordo all'interno del Pd. Il testo non porta la firma di Carlo Gustavino, per esempio, secondo cui "così come formulato" potrebbe aprire al no a idratazione e nutrizione artificiale. Parlando coi cronisti a palazzo Madama l'esponente del Pd spiega la sua posizione. "L'attività medica non può essere sempre subordinata al consenso informato e non vorrei che questo ricomprendesse, oltre alle attività diagnostiche e terapeutiche, anche il sostegno vitale. Non metto in discussione il principio, ma preferirei che l'emendamento del Pd fosse scritto meglio".Il testo Calabrò, con i nuovi emendamenti, è poi un "buon inizio" per Emanuela Baio, sempre del Pd. "Esige il miglioramento di alcune parti, e stiamo lavorando per migliorarle. Ma se dovessero essere accolti questi miglioramenti allora voterò il testo", ha spiegato. "Apprezzo - prosegue poi la Baio - che l'emendamento Calabrò contempli alcuni principi che a mio giudizio sono irrinunciabili. Ad esempio il principio dell'accompagnamento e della presa in carico del paziente e della sua famiglia, altrimenti sarebbe una legge pro vita molto parziale. Mi stupisco infatti che questa mattina in Commissione Sanità sia stata dichiarata inammissibile la parte dedicata alle cure palliative. Ritengo che se la maggioranza vuole fare una legge pro life debba riconoscere questi principi". Dello stesso parere la senatrice Binetti.Calabrò: «Inaccettabile emendamento Pd, ma aperti a precisazioni». Dopo le caute aperture mattutine del presidente della commissione Sanità Tomassini - che invitava "governo e maggioranza a considerare con attenzione le richieste dell'opposizione su questo punto" - il relatore del testo del ddl, Raffaele Calabrò, ha definito "inaccettabile l'emendamento del Pd così com'e". Per l'esponente del Pdl, il consenso informato "è già normato molto bene nel testo di legge all'articolo 4, se ci sono ulteriori precisazioni da fare o all'interno dell'articolo stesso o all'articolo 1 ben vengano e vanno colte negli aspetti essenziali. Vediamo quello che si potrà fare".Quagliariello: «Garanzie all'opposizione, ma nessuna scappatoia per derive eutanasiche». "Per rispondere alle richieste dell'opposizione: se il problema è di avere garanzie che nei prinicipi della legge ci siano il consenso informato e il rispettodell'articolo 32 della Costituzione, crediamo che l'articolo 4 della legge soddisfi ampiamente tale richiesta". Lo afferma il vice presidente vicario dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello che, in merito al ddl sul testamento biologico, in sala stampa a palazzo Madama aggiunge: "Per evitare ogni forma di alibi, tuttavia, siamo pronti a scriverlo tra i principi dell'articolo 1 anche facendo riferimento esplicito all'articolo 32". "Il nostro sospetto, però -prosegue- è che questa legge l'abbiamo dovuta fare perché una sentenza ci ha obbligato e perché alcuni esponenti dell'opposizione, non tutti, propongono dellemodifiche allo scopo di consentire successive interpretazioni della magistratura"."Le richieste sui principi -assicura- saranno soddisfatte. Se il problema è macchiare la legge per introdurre dalla finestra di una sentenza il principio eutanasico -conclude Quagliariello- allora non siamo disponibili. L'opposizione si prenda le sue responsabilità e, se del caso, inizi a fare ostruzionismo". Saccomanno (Pdl): «Intesa possibile, ma fermi su idratazione e alimentazione». Sull'idratazione e l'alimentazione il Pdl sta lavorando ad una mediazione con la proposta dell'opposizione. A rivelarlo è Michele Saccomanno, capogruppo Pdl in commissione sanità del Senato. "Stiamo valutando delle richieste che arrivano dall'opposizione  - ha detto l'esponente del Pdl - partendo cumunque dalle indicazioni contenute nelle mozioni approvate dal Senato a larga maggioranza che definiscono idratazione e alimentazione non trattamenti ma forme di sostegno vitale". In ogni caso, spiega Saccomanno, "un percorso d'intesa è possibile".Bossi: «Bisogna trovare un accordo». Stamane a intervenire sulla discussione in corso è stato anche il ministro delle Riforme e leader della Lega, Umberto Bossi: - "Bisogna assolutamente trovare un accordo sul testamento biologico", ha detto conversando con i giornalisti in Senato. Ma come, visto che maggioranza e opposizione sono al muro contro muro? "Ragionando", ha risposto Bossi. 
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