giovedì 19 luglio 2018
Lo ha detto il presidente della Camera durante la cerimonia del ventaglio
Fico: salvare vite umane comunque e sempre
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«Salvataggio di vite in mare sì, comunque e sempre. E insistere con l'Europa, ribadendo che l'Italia è un Paese dell'Europa, altrimenti l'Europa così non ha senso». Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, durante la cerimonia del ventaglio. In un post su Facebook, il presidente della Camera, ha scritto che «il lavoro della Capitaneria merita un plauso doveroso. Siamo riconoscenti per il costante impegno nella tutela della vita umana. Per questo sono d'accordo con le parole del ministro Toninelli. «Salvare vite umane non è un'azione amministrativa, nel soccorso non c'è passaporto, colore della pelle, lingua o cultura, che possano impedire a un essere umano di salvare un altro essere umano. Anche l'Europa non lo dimentichi».

«Da settembre riusciremo a fare un lavoro molto più fluido, si cercherà di lavorare con la centralità del parlamento in modo più fluido, più efficace, sempre con l’obiettivo di fare leggi con una qualità migliore e superiore», ha aggiunto il presidente della Camera.

«La mia storia deriva dalle lotte per l’acqua pubblica. Lego la mia presidenza all’approvazione di una legge definitiva, sostanziale per l’acqua pubblica con istituti di diritto pubblico, con una governance partecipata, in house», spiega poi Fico, osservando che la gestione deve restare «in mano pubblica, ai cittadini. Sui beni pubblici non si può fare profitto».

«Dopo l’incontro con il presidente della Repubblica, in cui riferii sul mio mandato esplorativo per un accordo tra M5s e Pd, parlai di esito positivo ma mi dissero che avevo usato una parola troppo forte — rivela Fico — perché in realtà era in corso un inizio di dialogo che poteva portare forse alla formazione di un governo con il Pd se si mettevano in campo tutta una serie di condizioni, condizioni che evidentemente poi non c’erano».

Il presidente della Camera, che prima di salire sullo scranno più alto di Montecitorio guidava la Vigilanza Rai, affronta anche il tema della riforma della tv pubblica: «Sono convinto che questa legge vada cambiata. È sbagliato che il governo nomini due consiglieri e l’amministratore delegato. Io avevo proposto un’altra legge che levava le nomine al Parlamento — commenta il presidente della Camera -. Nella mia legge abolivo anche la Vigilanza, volevo essere l’ultimo presidente e in questo senso ho fallito, perché volevo ricondurre gli aspetti di controllo alle commissioni permanenti».

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