La rivincita delle famiglie normali,
dei passeggini e degli anziani. Dei gruppi parrocchiali e dei disabili. Dei nonni e dei bambini con cagnolino con guinzaglio. Insomma di tutto quel mondo che da sempre abita il nostro immaginario più caro, che anima le piazze dei paesi e dei quartieri, e che, nonostante tutto, rappresenta sempre e comunque l’architrave della nostra società.
Quel profilo di umanità autentica e spontanea che una volta si sarebbe chiamata "maggioranza silenziosa" e oggi rischia di passare per residuato antropologico, di essere considerato "piccolo mondo antico" da un
certo progressismo ideologizzato che pretenderebbe di imporre modelli familiari lontani dalla tradizione, dal cuore e, spesso, anche dalla verità. Contro questo tentativo capzioso e ossessivo al Circo Massimo,
il popolo del Family Day ha detto no. Senza toni esasperati, senza esagerazioni, senza attacchi personali.
«La piazza è l’unico modo civile e onesto, per noi che non abbiamo lobby potenti, per mostrare qual è il sentire comune», detto dal palco
Massimo Gandolfini, il portavoce del Family Day . «L’uomo e la donna - ha proseguito - formano il matrimonio, le altre sono alchimi. Non vogliamo fare guerre a nessuno, né ghettizzare nessuno - ha detto ancora - ma alle elezioni, anche a quelle amministrative, ricordiamoci chi si è messo con la famiglia e i bambini e chi si è dimenticato di questo diritto rendendo possibile l’abominevole pratica dell’utero in affitto».
Parole salutate da applausi interminabili da parte delle centinaia di migliaia di famiglie, di giovani, di anziani che fin dal mattino avevano riempito ogni spazio possibile della vastissima area del Circo Massimo.
Due milioni secondo gli organizzatori. Forse un po’ meno in realtà. In ogni caso una distesa umana colorata, viva e determinante, compatta e sorridente come non se ne vedeva da lungo tempo.
Ai politici Gandolfini ha chiesto anche: «L’Italia è un paese ricchissimo tanto da potere allargare il diritto ad avere la pensione?
Nel nostro paese un milione e 420 famiglie sono al di sotto della soglia di povertà». Infine, ha fatto un grande appello «alla coscienza dei parlamentari, se potranno esprimersi secondo coscienza. Un giorno delle vostre azioni dovrete rendere conto».