L'incontro sull'informazione (Gallini)
Ma allora queste fake news esistono oppure no? Francesco Piccinini, direttore di Fanpage.it, è convinto di no: «Da una decina d’anni il contesto dell’informazione è completamente cambiato – dice –. Con l’avvento di smartphone e social media il problema non è più la veridicità della singola notizia, ma il ruolo delle centrali di propaganda che stabiliscono l’umore dell’opinione pubblica». Al Meeting si parla di “False notizie e giornalismo di pace” in un incontro che riecheggia il messaggio di papa Francesco per la Giornata delle Comunicazioni sociali e tiene sullo sfondo il cinquantenario di Avvenire, un quotidiano che il moderatore Alessandro Banfi indica come modello di un pluralismo oggi più che mai necessario.
Da parte sua, il direttore di Tg2000, Lucio Brunelli, è convinto che le fake news esistano, ne elenca alcune di quelle che negli ultimi tempi sono state usate contro la Chiesa e in particolare contro papa Francesco, dopo di che suggerisce di rispolverare il classico metodo del cronista: «Verificare le notizie, andare alle fonti, uscire dal chiuso delle redazioni per riprendere contatto con la realtà che si vuole testimoniare».
Anche Bruno Mastroianni, autore televisivo e social manager di diverse trasmissioni Rai (tra cui La
grande storia), è persuaso che in rete la cattiva informazione abbia facile corso: «Non illudiamoci che sia solo una questione tecnica – avverte –. Anche dal punto di vista educativo, non è la quantità di tempo che si passa sul web a fare la differenza, ma la capacità di discernimento e, in definitiva, la responsabilità personale».
Sono spunti ripresi dal direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, che auspica per il futuro un giornalismo che sappia coltivare la pazienza e la speranza: «Già adesso– spiega – cerchiamo di dare voce ogni giorno a quella parte di realtà che raramente viene raccontata, ma che costituisce il tessuto più vero del mondo in cui viviamo. La prossimità nei confronti del lettore è, in questo senso, uno stile e un obiettivo».
Mentre il Meeting 2018 si avvia alla conclusione, già si pensa all’edizione del 2019, che sarà la quarantesima della kermesse riminese. Come titolo è stato scelto un verso di Karol Wojtyla: «Nacque il tuo nome da ciò che fissavi».