Dopo sette anni di preparativi e sei mesi di effettiva apertura, Expo Milano 2015 chiude i battenti con oltre 21,5 milioni di biglietti staccati, sette milioni dei quali acquistati da stranieri, in 184 giorni di incontri, eventi, dibattiti e festa popolare. "Per il nostro Paese - ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella intervenuto allacerimonia di chiusura - l'Expo è stata una grande opportunità, sin dal giorno in cui la candidatura italiana è stata concepita. Possiamo dire serenamente che la sfida, rivolta prima di tutto a noi stessi, è stata vinta".
Una sfida, ha sottolineato il Capo dello Stato, non vinta "da qualcuno contro qualcun altro. È stata vinta da un'Italia che, quando si unisce in un impegno comune, evitando che le naturali diversità producano eccessi di antagonismo, sa esprimere grandi doti e mostrare al mondo le sue originali qualità". Merito di una manifestazione che, per Mattarella, ha "accumulato e reso disponibile una grande carica positiva". Un giudizio condiviso anche dal commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, per il quale l'Italia ha dato "una grande prova di civiltà che può essere la piu significativa eredità dell'Expo per il futuro del nostro Paese". Un evento che "lascia una traccia profonda nelle coscienze collettive e individuali" e che "passerà certamente alla storia del nostro Paese e molto lo si deve al civismo, al benefico contagio, che è la risposta chiara alle tensioni e alle violenze che spesso animano le strade del mondo". La cerimonia sul palco dell'Open Air Theatre ha visto anche il passaggio della bandiera del Bie prima ad Astana, città kazaka sede dell'Expo Internazionale del 2017, e poi a Dubai, sede della prossima Esposizione Universale nel 2020. Il futuro però, per Milano, riguarda anche quello che accadrà del sito espositivo di Rho Pero a partire da domani. Mattarella ha detto di confidare "in una scelta saggia, che andrà a beneficio di Milano, della Lombardia e dell'intero Paese". L'augurio, per il Capo dello Stato è che il progetto per il futuro "coinvolga i giovani, i talenti migliori, la creatività italiana ed europea, il testimone deve passare di mano e procedere velocemente. La ricerca, l'università sono sostegni decisivi. Abbiamo le infrastrutture, anche quelle immateriali, per andare incontro al domani con animo sereno".
Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, in qualche modo il "padrone di casa" di Expo, ha assicurato che "già nei prossimi giorni il governo, qui a Milano insieme a Comune e Regione, presenterà le sue idee per il futuro di quest'area divenuta ormai un simbolo del Paese. Guai a fermarsi. Il nostro impegno continua. L'anima di Expo, garantire cibo sano, sicuro e sufficiente al mondo intero e raggiungere l'obiettivo Fame zero al 2030 parte da qui, con la Carta di Milano, e ci dovrà vedere protagonisti ancora ogni giorno".