giovedì 3 dicembre 2009
Le vittime un italiano e unna cinese. Lo schianto questa mattina verso le 7 in via San Pietro a Borsano, una frazione di Busto Arsizio. È stato causato da una fuga di gas.
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Una ragazza di origine cinese di 19 anni e un italiano di 30 sono morti sotto le macerie di una casa di due piani crollata in seguito a un'esplosione, causata forse da una fuga di gas metano, questa mattina a Borsano, una frazione di Busto Arsizio, nel Varesotto.Segnata dagli anni, la palazzina è franata su se stessa ostruendo la stretta via San Pietro. Per questo non è stato semplice l'intervento dei soccorritori, che dopo circa un'ora hanno estratto il corpo della ragazza, Stefania Zhu. Poco più tardi il ritrovamento del trentenne, Andrea Rosignoli, già senza vita e con il corpo ustionato, che viveva da solo al piano terra.Si sono messi invece in salvo i genitori e i fratelli della ragazza cinese che abitavano con altre due persone, fuori casa al momento della tragedia. «Erano cinesi che uscivano di casa all'alba per tornare la sera verso le 23", racconta Angela Gagliardi, una testimone che in via San Pietro vive e gestisce un negozio di alimentari e, come altri residenti, ieri sera ha cominciato a sentire "un cattivo e forte odore di gas».   L'odore è stato segnalato alla Agesp che ha inviato i propri tecnici per i controlli. La ex municipalizzata del gas per il momento preferisce non commentare quanto accaduto. Ma il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, dopo la riunione operativa con soccorritori e forze dell'ordine, ha spiegato che «l'esplosionepotrebbe essere stata causata da una fuga di gas. Posso confermare con certezza - ha aggiunto - che fra le 23.30 e l'1.30 sono stati eseguiti controlli su tutti i condotti pubblici del gas nella via, ma non è stata riscontrata alcuna fuoriuscita».«Comunque - ha aggiunto il sindaco - il resto sarà oggetto delle indagini del commissariato, coordinate dalla pm di Busto Arsizio Isidori». L'evacuazione delle cinque famiglie che abitano nella partedella casa a ringhiera rimasta intatta procede rallentata dalle macerie che hanno ostruito l'unico accesso alla strada. Ma stanno tutti bene e, non appena fuori, troveranno riparo, bevande calde, cibo e assistenza psicologica nella tenda approntata dal Comune e dalla Protezione civile.
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