Una strada allagata nel quartiere Niguarda - Fotogramma
Dopo le esondazioni della notte, puntuale è scoppiata la polemica tra il Comune di Milano e la Regione Lombardia: oggetto, le ormai celebri vasche di laminazione che dovrebbero contenere l’acqua del Seveso che regolarmente straripa dopo i nubifragi. «Esondazioni simili mancavano dal 2014, un dato che ci dice che è necessario lavorare sulle vasche. Milano è pronta, la vasca entrerà in servizio a fine novembre, ma mancano tutte quella della Regione Lombardia», ha dichiarato l’assessore del Comune alla Sicurezza, Marco Granelli, al quale ha subito replicato duramente il governatore Attilio Fontana: «Noi il nostro lavoro lo stiamo facendo: le vasche di laminazione saranno pronte, la prima verrà consegnata entro la fine di gennaio, la seconda entro marzo, stiamo rispettando i tempi. Di solito è sempre così: quando uno ha la coda di paglia cerca di scaricare sugli altri le sue responsabilità».
Il problema è che questo fiume, come l’Olona, è stato gradualmente interrato nel corso del ’900, prima fino al quartiere di Niguarda e poi fino al confine con il Comune di Bresso, per un totale di quasi dieci chilometri di fiume che scorre sottoterra; e quando arrivano le piogge torrenziali, comne la scorsa notte, l’acqua fuoriesce dai tombini. Dal 1975 a oggi sono già 118 le esondazioni che hanno colpito i quartieri a nord di Milano, in particolare la zona di Niguarda e viale Fulvio Testi, ben venti episodi solo nel 2010, e sei consecutive nei mesi estivi del 2014, provocando numerosi disagi agli abitanti. Una decina d’anni fa è stato varato dal governo il piano antiesondazioni da 170 milioni di euro, che prevede la costruzione di quattro vasche di contenimento nei Comuni a nord del capoluogo: Lentate e Varedo in provincia di Monza, Senago e Bresso (Milano), queste ultime le più contestate dalle comunità locali. Quella di Bresso, in particolare, è quasi finita dopo tre anni di lavori.
Nonostante sia tornato il bel tempo, il livello del fiume continua a preoccupare. «Il Seveso è ancora carico di acqua», ha comunicato in mattinata l'assessore Granelli, indicando i livelli idrometrici: alle ore 8.45 a Cesano Maderno era a 2,94 metri.