La montagna questa volta l'ha tradito, e proprio vicino a Gaeta dove nel 2002 era stato il primo ultracinquantenne a superare un 8b, alla Grotta dell'Arenauta di Gaeta. Lo scrittore-scalatore
Erri De Luca ha avuto infatti domenica un malore durante un'arrampicata in località Il Grottone a Gaeta. È accaduto intorno alle 13.30. Lo scrittore è stato soccorso dagli uomini del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico e trasportato dal 118 all'ospedale di Latina in elicottero in codice rosso, per accelerare i tempi. Secondo quanto si è appreso era cosciente ma avrebbe avuto una leggera ischemia e ora si trova ricoverato nell'Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, ma i parenti starebbero valutando un trasferimento a Roma.Per lo scrittore nato a Napoli il 20 maggio del 1950 quella della montagna è una passione antica. "Ho cominciato un'estate nei miei trent'anni a voler salire su qualche cima. Mi sono afferrato a qualche cavo di ferrata, ho messo le mani sulla roccia. Al ritorno da quella prima volta mi sono iscritto a un corso di roccia e da allora non ho ancora smesso", raccontava in una recente intervista a Planet mountain. "Ricordo bene la scoperta della Grotta dell'Arenauta tra Gaeta e Sperlonga. Lì - raccontava nella stessa intervista - ho affrontato i grandi strapiombi, progredendo in difficoltà fino al grande tetto della via che lei mi nomina. Dopo una sezione di 7c iniziano 15 metri di tetto a prese naturali. La via finisce all'esterno della grotta dopo averla risalita dal suo punto più profondo. Il grado allora era 8b+. Avevo 52 anni". È il 2002, ed è il primo ultracinquantenne a superare un 8b, alla Grotta dell'Arenauta di Gaeta. Ma non basta, nel 2005 ha partecipato a una spedizione himalayana con l'amica Nives Meroi, un'esperienza narrata nel libro
Sulla traccia di Nives. È amico e coetaneo di Mauro Corona, con il quale condivide sia la passione sportiva sia quella letteraria.L'ultimo tweet domenica mattina prestissimo, "L'intervento militare nostro in Libia c'è stato col fascismo e i crimini di guerra. Noi abbiamo dimenticato, i libici no". Il giorno dopo aver incassato la difesa di Hollande, che ieri ha detto: "Gli autori non vanno perseguiti per i loro testì". Il presidente era intervenuto dopo l'appello lanciato a Parigi da politici, intellettuali e personalità della società civile a favore delloscrittore - denunciato dalla società franco-italiana Lyon-Turin Ferroviaire (LTF) per le sue parole sul "sabotaggio" della lineaad alta velocità Torino-Lione. "Non voglio intervenire in vicende giudiziarie, ma ciò che posso fare, a nome della Francia, è sostenere sempre la libertà d'espressione e di creazione, e questo vale anche per gli autori, siano essi francesi, italiani o di ogni altra nazionalità e che non vanno perseguiti per i loro testi", ha affermato il presidente.