La sede della Giunta regionale del Lazio, lungo la via Cristoforo Colombo a Roma - Ansa
Un territorio complesso. Stretto nella morsa di un commissariamento della Sanità durato dodici anni. Condizionato da una perenne crisi del trasporto pubblico locale. Devastato da un’emergenza rifiuti senza fine. Il Lazio è al bivio. Domenica e lunedì si vota e i sondaggi nelle mani dei partiti e dei candidati sembrano non lasciare spazio a sorprese.
Francesco Rocca (Fdi, Lega, Fi), per dieci anni presidente della Croce Rossa, è in testa, forte del traino “nazionale” garantito da Giorgia Meloni e ora, dopo un decennio di giunta di centrosinistra, suona la carica: «Non servono proposte eclatanti, bisogna agire partendo dalle urgenze di un territorio allo sbando. E ridare ai cittadini la dignità che meritano partendo dalla salute, dalle infrastrutture, dalla mobilità».
Alessio D’Amato (Pd e Terzo polo) non getta però la spugna. Attraversa la regione. Le province. I centoventi comuni. E ora, dopo aver gestito da assessore alla Sanità l’emergenza Covid con risultati luminosi, ricambia la sfida: «Con me il Lazio sarà leader in Italia, Rocca è il mondo antico che ci ha mandato in default».
Poi c’è Donatella Bianchi (M5s e Polo progressista), la candidata del Movimento 5 stelle. Giornalista, scrittrice, per anni presidente del Wwf e conduttrice di “Linea blu”, ha un’idea ferma per il Lazio: «Faremo il reddito di cittadinanza regionale».
Mancano poche ore al momento della verità. I seggi resteranno aperti dalle 7 di domenica alle 15 di lunedì, per un unico turno elettorale, senza ballottaggio, in cui i partiti di governo e dell’opposizione si sfideranno per la prima volta dalle elezioni politiche del 25 settembre 2022. E dunque il voto di Lazio (e Lombardia) sarà il primo vero banco di prova per saggiare la tenuta elettorale della coalizione di centrodestra.
Il dibattito è sulle grandi questioni: ciclo dei rifiuti, trasporti, grandi infrastrutture, sanità, lavoro, transizione ecologica. Questioni spinose su cui i tre candidati si sono sfidati in animati confronti tv. Ognuno ha idee e ricette. D’Amato pensa al trasporto pubblico gratuito per i giovani, under 25 e per gli anziani over 70. Donatella Bianchi punta su lotta all’inquinamento, sostenibilità, transizione ecologica e blue economy.
Fratelli d’Italia punta al grande risultato. Giancarlo Righini, consigliere uscente e presidente del Comitato regionale di controllo contabile batte un colpo: «Serve un vero piano industriale per il Lazio. Semplificazione burocratica, alleggerimento della pressione fiscale, infrastrutture e formazione. Ecco le priorità per creare lavoro e crescita».
Dal versante opposto contrattacca Luciano Nobili. Lui, ieri deputato renziano e oggi candidato alla Pisana per il Terzo polo, parla di «miracolo D’Amato» sulle vaccinazioni e nel contrasto al Covid e dice: «Ho deciso di candidarmi contro destra e M5Ss,nemici di Roma e del futuro». Chi voterà Nobili è Mario Adinolfi, il leader del Popolo della Famiglia: «Questa volta abbiamo scelto di non presentare il nostro simbolo ma di premiare quei singoli candidati consiglieri attenti alle nostre priorità: natalità e impresa familiare».
In effetti il Lazio vive una vera emergenza culle. Gigi De Palo, presidente del Forum delle famiglie spedisce una cartolina al prossimo governatore: «La natalità è la nuova questione sociale e la rotta va invertita ora. Con una legge regionale sulla famiglia. E usando il Fattore famiglia per i servizi alla persona».
Sono ore decisive per sferrare l’ultimo affondo sugli indecisi. Pd e Terzo polo - dati Istat alla mano - regalano una fotografia sull’occupazione nel Lazio: dal 2012 al 2020 la platea di chi ha un lavoro è aumentata di 124mila unità (+5,6%), il dato più alto in Italia, una crescita 4 volte superiore alla media. Basta per una rimonta che pare impossibile? Flavio Cera, 45 anni e due figli, da sei anni sindaco di Bellegra e volto nuovo di Fratelli d’Italia scuote la testa: «Vincerà Rocca.
Ma i guai arriveranno dopo: troverà conti in disordine, trasporti e sanità in agonia, una macchina amministrativa con il motore fuso. Ci sarà da lavorare». Ma chi vincerà ha un tesoro da gestire: i 33 miliardi della Sanità del Lazio e Lombardia. Il budget in mano alle due regioni che vanno al voto è pari a quello di una Finanziaria. E il partito di Giorgia Meloni, in testa nei sondaggi, si prepara a gestirlo.
Cinque domande ai candidati laziali
Avvenire ha posto a Rocca, D'Amato e cinque domande. Eccole:
1 La Sanità è da sempre un dossier scottante per ogni governatore. Se eletto presidente, che cosa si impegna a fare nei primi dodici mesi?
2 Un cittadino su due indica come assoluta priorità l'emergenza rifiuti. Può dirci con chiarezza e onestà come muoversi e in che tempi sul nodo del termovalorizzatore?
3 Trasporti e infrastrutture sono temi decisivi per il rilancio dell'economia e anche per migliorare le condizioni di vita dei pendolari. Ha una ricetta?
4 Il Giubileo nel 2025 e poi l'Expo nel 2030. Che cosa può fare il Lazio per aiutare Roma? Che tipo di collaborazione si può (se si può) immaginare tra Comune e Regione?
5 C'è una colossale emergenza natalità che a Roma e nel Lazio è davvero drammatica. Crede che sia il momento di fare una legge Regionale per le famiglie? O di immaginare un assegno regionale che vada a integrare l'assegno unico nazionale?
Rocca. Famiglia, natalità e sì al termovalorizatore
Francesco Rocca - Fotogramma
1) Oggi abbiamo liste d’attesa kafkiane: addirittura fino a 16 mesi per alcune prestazioni diagnostiche. In 12 mesi vogliamo riportarle a livelli umani. Poi nei primi cento giorni dobbiamo ridare dignità ai pazienti e garantire loro le adeguate cure in tempi brevi. Bisogna intervenire poi su un qualcosa che, nel 2023, è inaccettabile: l'utilizzo dei fax nei nostri Pronto Soccorso per cercare i posti letto. Bisogna digitalizzare e centralizzare le procedure.
2) Sono favorevole al termovalorizzatore. Il Comune di Roma ha deciso, però, di mettere l'impianto in un luogo che crea problemi, soprattutto alla viabilità. Il termovalorizzatore, poi, deve essere la conclusione di un ciclo virtuoso. Se non aumentiamo la percentuale di raccolta differenziata non risolveremo il problema rifiuti e resteremo ultimi in Europa.
3) Ogni giorno si riversano nella Capitale circa 800mila pendolari, di cui almeno 300mila provenienti dall’hinterland, 3 su 4 si spostano in auto, con le ovvie conseguenze di impatto sull’ambiente, sul traffico e sui tempi di percorrenza, sui parcheggi e sulla vivibilità in generale. Il trasporto pubblico regionale e locale necessita di una revisione profonda. Penso alla realizzazione della cosiddetta “Trasversale Nord”, che consentirà di collegare l’Adriatico con il Tirreno; al raddoppio della Roma-Latina; alla realizzazione della Cisterna–Valmontone; al collegamento Orte-Civitavecchia, priorità assoluta, per fare in modo che il porto di Civitavecchia diventi il più importante del bacino mediterraneo.
4) Ho in mente un Giubileo che sia in grado di valorizzare tutto il Lazio, un Grand Tour 4.0 che coinvolga tutti i sindaci della Regione. Quindi sfruttare l’opportunità del Giubileo del 2025 per portare avanti un piano che leghi maggiormente la Capitale con il resto del territorio regionale. Come del resto si dovrebbe fare in caso di assegnazione dell’Expo alla città eterna.
5) Questo è un tema che sta ai primi posti della mia agenda politica. Basti pensare che in dieci anni di Giunta Zingaretti l'unico provvedimento a favore delle famiglie é grazie a Fratelli d'Italia (a prima firma Colosimo) che, malgrado fosse all'opposizione, ha fatto approvare all'unanimità un emendamento che ha istituito il cosiddetto “Pacco Mamma”. È evidente, quindi, che da parte mia ci sarà tutta l'intenzione di invertire la rotta e di mettere in campo tutte le iniziative possibili a sostegno della famiglia. La priorità in questo senso è fare in modo che sia incentivata la natalità che nella nostra Regione, oramai ai minimi termini. Per fare questo bisogna sostenere le giovani coppie e fare in modo che guardino al futuro con speranza e non con preoccupazione. Quindi valuteremo anche la possibilità di un assegno regionale integrativo a quello unico nazionale.
D'Amato: asili, sei nuovi ospedali e trasporto locale
Alessio D'Amato - Ansa
1) Quando governava il centrodestra sono stati venduti 49 ospedali, per 9 anni si è bloccato il turn over e si è prodotto il peggiore disavanzo nella storia del nostro sistema sanitario. Inizierò il mio mandato mettendo a terra gli 800 milioni di fondi del Pnrr, rafforzerò l’assistenza territoriale e porterò a compimento i 6 nuovi ospedali già finanziati: Acquapendente, Rieti, Formia, Latina, Tivoli e Amatrice, quest’ultimo già in costruzione. Mi concentrerò poi su due priorità. Assistenza domiciliare: punterò a triplicare il numero degli anziani assistiti a casa. E lo snellimento delle liste d’attesa.
2) Serve assonanza tra Comune e Regione. Aiuterò quindi il sindaco Gualtieri a chiudere il ciclo dei rifiuti e a realizzare il termovalorizzatore. Dobbiamo seguire le soluzioni adottate in tutta Europa: costruire un impianto moderno di trattamento e, parallelamente, incentivare la raccolta differenziata.
3) La ricetta è l’accelerazione degli investimenti nel trasporto su ferro, che in questi anni la Regione ha avviato sostituendo oltre l’88% dei treni locali, aumentando i posti passeggeri, ammodernando una parte significativa della rete. Da qui al 2031 il piano di Ferrovie dello Stato garantirà quasi sei miliardi, tra infrastrutture e servizi ai passeggeri. Ne uscirà una rete ferroviaria rinnovata e potenziata, che si affiancherà a un servizio di trasporto pubblico locale, il Cotral, che abbiamo completamente risanato e dotato di oltre 1000 nuovi mezzi.
4) Il Giubileo sarà una grande occasione per Roma e per tutta la regione. In sinergia con il Comune, innalzeremo la qualità dell’offerta ricettiva e ottimizzeremo i collegamenti sul territorio. Come Regione, riserveremo un’attenzione particolare ai cammini religiosi, ai piccoli borghi e alla valorizzazione del loro patrimonio artistico e storico. Sarà una prima attività “di rete” in previsione dell’aggiudicazione di Expo 2030 che restituirà al Lazio una visibilità senza precedenti.
5) Per superare l’inverno demografico occorre la predisposizione di un nuovo modello di welfare a sostegno delle famiglie, che integri l’assegno unico nazionale, che garantisca asili nido per tutti, che sostenga il diritto all’abitazione per le giovani coppie. A questo proposito, prevedo di creare un fondo di rotazione a beneficio di chi vuole acquistare una casa ma non dispone dei fondi per versare un anticipo. Penso però che il problema della bassa natalità vada affrontato anche sul versante delle agevolazioni al lavoro. Per questo, immagino ad esempio modelli di coworking che aiutino i giovani professionisti nella fase di avvio delle loro attività, fornendo spazi di lavoro recuperati da edifici pubblici dismessi.
Bianchi: più differenziata e sconti ai pendolari
Donatella Bianchi - Ansa
1) Ci sono tanti fronti aperti, ma in generale non possiamo prescindere dal rafforzamento della medicina territoriale. Interverremmo sulla carenza strutturale di medici e sulla stabilizzazione del personale socio sanitario e infermieristico precario. Poi, assistenza domiciliare: solo 3 over 65 su 100 ne beneficiano. Infine, una attenzione particolare alla salute psicologica, istituendo lo psicologo di base.
2) Innanzi tutto basta confusione tra raccolta e smaltimento, sono fasi diverse del ciclo dei rifiuti. Poi, puntiamo a tre azioni cardine da cui ripartire: implementazione della raccolta differenziata, riduzione della produzione del rifiuto, riciclo e applicazione della tariffa puntuale ed infine smaltimento tramite impiantistica moderna, di prossimità, con tecnologie moderne e meno impattanti come l’ossicombustione.
3) Ho toccato con mano il disagio dei cittadini, dei pendolari, di chi ogni giorno attraversa un inferno per andare al lavoro. Rafforzamento del trasporto pubblico locale in particolare della rete su ferro su cui si spostano i nostri pendolari, dimezzamento dei costi degli abbonamenti per il trasporto regionale per le fasce Isee più in difficoltà. Lavorerò poi per un vero progetto di intermodalità e per la messa in sicurezza della Pontina.
4) Deve esserci complementarietà. Due grandi occasioni da non perdere Roma e il Lazio in un’unica visione di rilancio e sviluppo del territorio del patrimonio culturale e produttivo della regione, che a sua volta deve poter beneficiare della relazione privilegiata con la Capitale. Ci deve però essere una costante: la valorizzazione anche in termini ambientali delle aree su cui sorgeranno nuove infrastrutture e la rigenerazione urbana , con queste ultime che devono essere poi inserite nel quotidiano che la città e il territorio continueranno a vivere anche dopo la fine dell’evento.
5) È un tema di rilievo nazionale, non solo laziale. Abbiamo la necessità di dare ai giovani strutture e diritti in grado di permettergli di vivere la genitorialità senza ansie. Parlo di asili, ormai una specie di servizio in via d’estinzione; parlo di congedi parentali sul modello europeo, con l’equiparazione uomo-donna e il definitivo superamento di logiche discriminatorie che vogliono le donne in maternità e gli uomini con una manciata di giorni per potersi prendere cura dei neonati. Su questo l’Italia, non il Lazio, dimostra di essere in ritardo.
Pecorilli (Pci) e Rinaldi (Up): le candidate outsider
Nel Lazio ci sono altre due candidature, quelle di Rosa Rinaldi e di Sonia Pecorilli.
Sindacalista, esponente di Rifondazione Comunista dal 1993, Rinaldi è la candidata di Unione Popolare di Luigi De Magistris. Nata nel 1955 a Monte Sant’Angelo, in Puglia, nel 2000 entra a far parte della direzione nazionale della Fiom. Nel 2006, nel secondo governo Prodi fu sottosegre-taria al Lavoro.
Pecorilli, operatrice sanitaria, è invece consigliere comunale a Sermoneta, dove è stata assessore alla Pubblica istruzione e sanità: è la candidata per il Partito comunista italiano, presente alle elezioni con lo storico simbolo della falce e martello. Nata nel 1969 a Latina, è anche una rappresentante sindacale dell’Usb.