I timori della vigilia sono stati dissipati. Sia per l'affuenza, sia per il rischio-caos ai seggi. La voglia di voto ha prevalso sul coronavirus. Come partecipazione, il dato finale della prima giornata comunicato dal ministero dell'Interno per il referendum costituzionale sulla riduzione da 945 a 600 dei parlamentari si è attestato al 39,38%. Un dato ritenuto buono se si pensa - per fare dei raffronti - che l'affluenza finale al primo referendum confermativo del 2001 (quello sul Titolo V della Costituzione, riforma del centrosinistra) fu del 32,04% e quella nel 2006 - sulla cosiddetta "devolution" del centrodestra - fu al 52,46%.
In tanti si attendevano che la paura del contagio Covid tenesse gli italiani lontano dai seggi, ma così non è stato. Le misure di sicurezza e prevenzione e la macchina organizzativa stanno funzionando. Problemi particolari non sono stati segnalati, a parte qualche caso di positività riscontrata ai seggi che ha portato a sospensioni temporanee delle operazioni e a sostituzioni del personale impiegato. Si è riscontrata tuttavia una generale disponibilità e spirito collaborativo, malgrado soluzioni a volte estemporanee, con scrutatori reclutati anche con il passaparola.
Il dato sulla partecipazione riguarda tutti i 7.903 Comuni coinvolti nel quesito referendario. I seggi hanno riaperto per il secondo giorno di votazioni alle 7 e sarà possibile votare fino alle 15. Per le Regionali l'affluenza è invece al 41,37%, ma il sito del Viminale prende in considerazione soltanto l’affluenza di Campania, Liguria, Puglia e Veneto, poiché nelle altre tre regioni in cui si vota per le Regionali - Valle d’Aosta, Marche e Toscana - i dati non vengono comunicati dal ministero. Spicca il dato del Veneto che è al 46,13%, con un'affluenza più alta sin dal mattino della domenica. Segue la Puglia con il 39,89%. Sempre alle 23 l’affluenza per le Comunali è stata del 49,60% nei 606 Comuni di 15 Regioni, escluse quelle a statuto speciale. Una polemica a parte ha riguardato la violazione del silenzio elettorale sui social network, soprattutto per un messaggio su Twitter del presidente del Napoli calcio, Aurelio De Laurentiis, che comunicava che la sua società sostiene la candidatura di Vincenzo De Luca (tweet contestato anche da molti tifosi), e per uno del segretario leghista Matteo Salvini, che invitava a votare anche oggi in Toscana per la candidata del centrodestra, Ceccardi.
Le operazioni di spoglio avranno via dopo le 15 e si partirà dal referendum, per passare poi alle Regionali (quello delle Comunali è previsto solo domani). C'è naturalmente grande attesa per gli instant poll che verranno comunicati subito e per le successive proiezioni su dati reali: le prime "affidabili" sono attese intorno alle 17. Impossibile fare previsioni. Tuttavia in casa 5 stelle, cioè nel movimento che più di tutti si è battuto per il referendum, si ritiene che con un'affluenza superiore al 40% le possibilità di vittoria del Sì dovrebbero aumentare. Mentre per le due Regioni ritenute chiave fra le 7 in cui si vota - Puglia e soprattutto Toscana -, perché da esse dipenderà buona parte degli effetti politici di questa tornata elettorale, gli stessi sondaggisti vanno cauti visto che è accreditato un testa a testa fino alla fine, che con molta facilità potrebbe essere ribaltato da una parte o dall'altra.