mercoledì 17 luglio 2013
​I carabinieri di Albenga scoprono un "monte dei pegni" in casa di uno spacciatore. Pur di avere la dose, in tempi di crisi, i "clienti" lasciavano oggetti preziosi in cambio.
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Pur di ottenere la dose di droga, in tempi di crisi economica, i tossicodipendenti sono disposti a lasciare in pegno gioielli e pc. Lo hanno scoperto i carabinieri di Albenga, quando nell'abitazione di un pusher hanno trovato alcuni oggetti. I militari credevano che si trattasse di merce rubata, ma lo spacciatore e il suo complice hanno spiegato che quel "tesoretto" era stato lasciato in pegno perchè "sai com'è, con 'sta crisi". Ahmed e Hamid, i due maghrebini arrestati a Albenga, hanno insomma pensato che bisognava andare incontro alla "clientela" realizzando un vero e proprio banco dei pegni. Chi non riusciva a pagare la cocaina poteva lasciare il telefonino, il pc, la patente di guida o il gioiellino. L'episodio testimonia come la crisi si faccia sentire anche nel mercato degli stupefacenti. Ma è ancora più amaro constatare come ci siano persone disposte a sacrificare oggetti preziosi pur di soddisfare il bisogno di stupefacenti.

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