"Ogni giorno milioni di ragazze si trovano a dover imparare, a proprie spese, che non possono realizzare i propri sogni. Devono subire discriminazioni, a volte anche violente. Devono accettare anziché scegliere, devono obbedire anziché inventare. Solo perché sono donne. Questa situazione non solo risulta immorale ed ingiusta, ma rappresenta anche un atteggiamento miope. Le nostre economie stanno perdendo alcuni dei nostri talenti migliori".
Così il premier Mario Draghi, in un videomessaggio inviato al Women Political Leaders Summit 2021, la rete globale di leader politiche donne che da anni si pone come mission quella di aumentare sia il numero che l'influenza delle donne nelle posizioni di leadership politica.
"Le nostre società - rimarca il presidente del Consiglio - si stanno lasciando sfuggire alcune delle migliori leader del futuro. La riduzione delle disuguaglianze di genere deve essere una priorità a livello globale. Fin da giovanissime, le ragazze in tutto il mondo devono far fronte a pregiudizi e stereotipi culturali. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro risulta essere 27 punti percentuali in meno rispetto a quella degli uomini. In alcune regioni tale divario è di oltre 50 punti percentuali. Solamente 22 Paesi hanno una donna che ricopre la carica di Capo di Stato o di Governo. Ben 119 paesi - compreso il mio - non ne hanno mai avuto una. Benché ci siano stati alcuni miglioramenti, i progressi restano assai lenti e si rischia addirittura di tornare indietro", rimarca Draghi ricordando a più riprese che la lotta alle diseguaglianze di genere deve essere una priorità planetaria.
LA DIRETTA DEI LAVORI
"Durante la pandemia, le donne hanno perso il lavoro più velocemente rispetto agli uomini. I lockdown hanno determinato la chiusura delle scuole e degli asili nido, con pesanti ripercussioni per le donne. C'è stato un aumento del divario tra uomini e donne a livello globale, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione delle donne alla vita politica. Al ritmo attuale, non arriveremo alla parità di genere nelle cariche ministeriali prima del 2077".
"Promuovere la parità di accesso e di opportunità nell'ambito educativo deve essere la nostra priorità - sottolinea il presidente del Consiglio - Dobbiamo lottare contro gli stereotipi di genere ed aumentare il numero di ragazze che scelgono di studiare le discipline scientifiche a scuola. Dobbiamo assicurare la parità di condizioni nel mercato del lavoro. Dobbiamo colmare il divario di retribuzione tra i generi ed aumentare il numero di donne in posizioni di responsabilità. Dobbiamo rafforzare i nostri sistemi di sicurezza sociale in modo tale da favorire l'evoluzione delle carriere delle donne. E dobbiamo colmare il divario tra la rappresentazione maschile e quella femminile nel mondo della politica, dando un supporto alle leader femminili in tutto il mondo".
"Il nostro obiettivo in Italia è quello di investire, entro il 2026, almeno 7 miliardi di euro per la promozione dell'uguaglianza di genere. Siamo determinati ad aumentare il numero di ragazze e donne che scelgono di studiare le discipline tecnico-scientifiche - prosegue il presidente del Consiglio - Vogliamo ampliare i servizi di prima infanzia e di istruzione primaria in modo tale da poter aiutare le mamme lavoratrici. Stanzieremo fondi a sostegno dell'imprenditoria femminile e provvederemo ad introdurre una clausola di condizionalità per fare in modo che le imprese assumano più donne. Negli ultimi 15 anni, l'Italia ha registrato il tasso di crescita più alto d'Europa per quanto riguarda il numero di donne presenti nel Parlamento. Nel 2004, le donne rappresentavano solo il 9,9% del numero totale di parlamentari. Oggi tale percentuale ha raggiunto il 35,8%. Il nostro governo vanta il numero più alto di sottosegretarie donne nella storia d'Italia. Abbiamo anche nominato una donna come capo dei servizi segreti per la prima volta in assoluto. In ogni caso, questi sono solo dei primi passi. Quest'anno l'Italia ha la presidenza del G20 ad agosto terremo una conferenza ministeriale sull'emancipazione femminile per la prima volta nella storia del G20. Appoggiamo fermamente l'impegno di Women Political Leaders di creare una solida rete di donne internazionali. Vogliamo aiutare le leader femminili in tutto il mondo a favorire l'emancipazione di altre donne. Questo è un nostro dovere nei confronti di milioni di giovani donne e della nostra società nel suo complesso".
L'intervento di Ursula von der Leyen
"Da donne leader dobbiamo fare in modo di ricevere il rispetto che ci è dovuto e il trattamento appropriato alla nostra posizione, così come fanno i nostri colleghi uomini". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Women political leaders summit 2021. "E lo dobbiamo denunciare ogni volta che ciò non avviene. Lo dobbiamo a noi stesse, ma soprattutto lo dobbiamo alle altre. Perché ciò che succede a noi va immediatamente alla ribalta dell'attenzione dell'opinione pubblica", ha spiegato. "E cosa succede ai milioni di donne che non hanno questo vantaggio? Donne che sono ferite ogni giorno in ogni angolo del nostro pianeta ma non hanno né il potere né il ruolo per poter denunciare", ha aggiunto von der Leyen.
"Dobbiamo assicurarci che anche le loro storie vengano raccontate e che si agisca. Questa è la missione che vedo per noi in questo momento particolare: promuovere una società più equa uscendo da questa pandemia e continuare la nostra lotta per
coloro che non possono farsi sentire", ha concluso la leader dell'esecutivo Ue.