giovedì 19 marzo 2009
Giovani, anziani, gonfaloni e associazioni sfilano per le strade del paese dei boss in memoria del sacerdote ucciso il 19 marzo di quindici anni fa: «Non vogliamo più tacere».
  • IL DOCUMENTO: Lotta alle cosche, ora c'è la firma di 19 sindaci 
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    È nella terra dei Casalesi che oggi, da tutta Italia, a centinaia hanno deciso di dire il loro no alla mafie: hanno deciso di farlo con un corteo che ricorda una delle tante vittime della camorra, don Peppe Diana, il prete ucciso a Casal di Principe il 19 marzo di 15 anni fa. Oggi proprio a Casal di Principe c'è la gente comune: giovani, anziani, gonfaloni, associazioni, in primis l'associazione Libera e il Comitato Don Peppe Diana.Le parole di don Peppe sono stampate sulle magliette che indossano tanti ragazzi "Per amore del mio popolo non tacerò", mentre ad aprire il corteo c'è il padre di don Peppe, Gennaro Diana. Sorride a tutti e a tutti dice: "La camorra la si può sconfiggere". «Vogliamo combattere la camorra». Applausi e lenzuola bianche ai balconi: è così che il Comune di Casal di Principe sta accogliendo il corteo. "Per amore del mio popolo": è dietro questo striscione che stanno sfilando migliaia di cittadini insieme al padre di Don Peppe, Gennaro Diana, il governatore della Campania, Antonio Bassolino, don Luigi Ciotti dell'Associazione Libera e il sindaco di Casal di Principe, Cipriano Cristiano. Tanti i cittadini che lungo le strade salutano il corteo: "Qui il termine casalese cittadino di Casal di Principe - ha detto il sindaco Cipriano Cristiano - qui c'è voglia di combattere la camorra e lo stiamo facendo in tutti i modi".
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