Si chiama "21/21" l'iniziativa ideata dal Comitato don Peppe Diana in vista del ventunesimo anniversario, che cadrà il 19 marzo prossimo, della morte ad opera di un killer del clan dei Casalesi del sacerdote che aveva sfidato apertamente la camorra. Un filo rosso, quello caratterizzato dal numero "21" che legherà tutte gli eventi in ricordo del prete ucciso il giorno del suo onomastico nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe. A partire dal primo marzo sulla pagina Facebook denominata "21/21 per don Peppe Diana" sarà possibile
consultare, scaricare e contribuire ad arricchire la bacheca con
21 parole, 21 scritti, 21 iniziative, 21 immagini, 21 canzoni,
21 messaggi di artisti, 21 scuole per don Diana ma anche 21
libri e 21 considerazioni.
L'obiettivo, dicono i promotori, "è generare un tamtam di
cittadinanza attiva che non conosce limiti nel bisogno di
comunicare il cambiamento del territorio". Il programma di
eventi che porterà alla manifestazione del 19 marzo è comunque
già partito con due concorsi: il Premio artistico e letterario
don Diana ideato dalla Scuola di Pace e promosso dal Comitato
don Diana e da Libera, destinato al mondo studentesco, e il
Premio Nazionale don Diana 2015, arrivato alla quinta edizione,
istituito dal Comitato don Diana, Libera Caserta e dalla
famiglia di don Diana.
Il premio consiste in una Vela realizzata dall'artista Giusto
Baldascino, versione in miniatura del monumento presente nel
Parco Cittadino di Casal di Principe dedicato a don Peppe Diana.
Lo scopo è far conoscere la personalità del sacerdote casalese e
diffonderne l'energia. Il riconoscimento sarà assegnato a
personalità che hanno saputo meglio incarnare, nel campo
artistico, sociale, religioso, politico, economico, delle
professioni, il messaggio di Don Diana contribuendo alla
denuncia e alla costruzione di comunità libere alternative alle
mafie. Le candidature al Premio possono essere già inviate da
tutti entro il 9 marzo. Nel 2014 il riconoscimento fu consegnato
al Vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, al procuratore nazionale
antimafia Franco Roberti e a Sergio Tanzarella docente alla
Pontificia Università Gregoriana, con menzione speciale al
quotidiano Avvenire con il direttore Tarquini e all'ex ministro
dei Beni Culturali Massimo Bray.