giovedì 10 ottobre 2019
L’appello delle associazioni della scuola cattolica a Parlamento e governo: «I 1.700 euro l’anno non garantiscono il diritto di questi studenti»
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Un investimento aggiuntivo di 100 milioni di euro nella prossima legge di stabilità, per garantire - comunque solo in parte - il diritto ad andare a scuola e a ricevere il sostegno necessario e previsto dalla legge. È la richiesta che le associazioni operanti nella scuola e nei percorsi professionali cattolici hanno messo nero su bianco e rivolto a Parlamento e governo sul tema del sostegno agli alunni disabili iscritti nelle paritarie. A sottoscrivere questa lettera-appello sono i presidenti nazionali di Agesc, CdO Opere educative, Cnos Scuola, Ciofs scuola, Faes, Fidae e Fism.

Una lettera aperta che rappresenta un secondo passo dell’opera di sensibilizzazione sul tema, dopo che la settimana scorsa l’Associazione genitori scuole cattoliche (Agesc) ha lanciato l’iniziativa - in collaborazione con Avvenire – di un fondo di solidarietà per sostenere almeno un caso emblematico di alunno disabile. Del resto oggi il contributo che lo Stato riconosce a ogni singolo studente disabile nelle paritarie è meno di un decimo di quanto speso per un disabile nella statale.

E per dimostrare concretamente la situazione in base a conti chiari, il cartello delle associazioni della scuola paritaria ha fornito le cifre comparando le due spese.

Il numero degli alunni disabili. Nella scuola statale di ogni ordine e grado nell’anno scolastico 2017/2018 gli alunni con disabilità erano 245.723, pari al 3,1% del totale della popolazione studentesca, con un leggero incremento dello 0.2%. Nello stesso anno erano iscritti nelle paritarie 13.601 studenti con disabilità (con un aumento di 1.390 unità rispetto all’anno precedente).

Il finanziamento dello Stato. Per garantire il docente di sostengo ai quasi 246mila studenti disabili, lo Stato ha assunto 141.412 docenti per una spesa complessiva di quasi 5 miliardi di euro (4.918.411.746 euro). Vuol dire che per ogni studente disabile l’amministrazione centrale spese poco più di 20mila euro. Nello stesso tempo lo Stato prevede un fondo per il sostegno scolastico dei disabili nelle paritarie che ammonta a 23,3 milioni di euro (per esattezza 23.335.165 euro). Vuole dire 1.761 euro per ogni studente.

Il confronto. Ventimila euro per studente disabile nelle statali contro i 1.761 euro per uno studente disabile nella paritaria. «La disparità di trattamento salta agli occhi» scrivono i presidenti nazionali delle sette realtà associative della scuola paritaria. E sottolineano come «lo Stato non garantisce agli alunni con disabilitò che frequentano le scuole paritarie gli stessi diritti che assicura agli alunni con disabilità che frequentano la scuola statale».

Lo stanziamento aggiuntivo. Il cartello delle associazioni rivolge un pressante appello al Parlamento e al governo affinché la prossima Legge di Stabilità preveda «un contributo economico aggiuntivo pari a 100 milioni di euro per l’accoglienza degli alunni con disabilità nelle scuole paritarie ». Uno stanziamento aggiuntivo - si badi bene - che non cancella il divario esistente, ma permetterebbe quasi di dimezzarlo, portando la quota pro capite a circa 9mila euro, comunque meno della metà dei 20mila euro spesi nella statale. «Tuttavia – commentano le associazioni – rappresenterebbe un significativo passo in avanti per eliminare una discriminazione particolarmente odiosa e ingiustificata ». In ballo, infatti, è il diritto di uno studente disabile di vedersi garantito quanto previsto dalla legge «indipendente dalla scuola in cui è iscritto», come in una recente intervista ad «Avvenire» ha sottolineato anche l’ex ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer, padre della legge 62/2000 sulla parità scolastica. Ora la parola passa all’attuale ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti.

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