Contratto subito e niente "mance" che
umiliano i lavoratori. La manifestazione nazionale a Roma dei
dipendenti pubblici ha riunito Cgil, Cisl e Uil contro il
governo, che nella legge di Stabilità ha stanziato solo 300
milioni, una cifra ritenuta "insultante" da Susanna Camusso e
"poco dignitosa" da Annamaria Furlan. "Il peggior datore di
lavoro che ci sia", secondo Carmelo Barbagallo, non rispetta la
sentenza della Corte Costituzionale e da 6 anni non rinnova il
contratto. Ma i lavoratori sfilano in più di 30mila nella
capitale (secondo le stime degli organizzatori) per avvertire
che la mobilitazione non si fermerà: nessuno usa la parola
sciopero, ma i tre leader sindacali la fanno intendere. "Se non
si fa il contratto entro l'anno, la prossima manifestazione non
sarà nè di sabato nè di domenica", avverte Barbagallo che si
dice pronto a portare "il carbone" della befana a Palazzo
Chigi. "Se qualcuno ha pensato che basta aspettare il 15
dicembre per dire che le risorse non ci sono noi rispondiamo:
avete sbagliato i conti, non ci fermerete", grida Camusso
chiudendo il comizio. Più moderata Furlan che promette "forme
di mobilitazione adeguate".
Intanto il trasporto pubblico locale torna
dopo sette anni ad avere una cornice contrattuale. Sindacati e
associazioni datoriali hanno infatti siglato l'ipotesi di
accordo per il rinnovo del contratto collettivo di settore. Si
mette fine così ad una lunga fase conflittuale caratterizzata da
numerosi scioperi in uno dei settori che tocca più da vicino i
cittadini. Il rinnovo, che prevede un aumento medio di 100 euro
in tre tranche e l'erogazione di una una tantum di 600 euro,
verrà ora sottoposto a referendum per la validazione.
Soddisfatti i sindacati, che sottolineano il successo
sindacale e la vittoria per un settore in cui da anni non si
fanno investimenti pubblici.