martedì 8 marzo 2011
Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha formalizzato questa mattina le sue dimissioni. Ieri sera aveva annunciato la sua decisione al Consiglio comunale, motivandole con le grandi difficoltà di amministrare una città senza avere una maggioranza "che abbia voglia di andare avanti".
COMMENTA E CONDIVIDI
Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha formalizzato questa mattina le sue dimissioni consegnando la comunicazione al segretario generale del Comune Vincenzo Montillo. "Con la presente - si legge nella nota inviata anche al presidente del consiglio comunale, Carlo Benedetti e, per conoscenza, al prefetto dell'Aquila Giovanna Maria Iurato - rassegno le mie dimissioni dalla carica di sindaco della città dell'Aquila".  Ai sensi dell'articolo 53 comma 3 del decreto legislativo 267 del 2000 le dimissioni del sindaco acquisteranno efficacia decorsi 20 giorni da oggi."Ce l'ho messa tutta, mi sono fatto carico di fare anche quello che toccava ad altri. Oggi prendo atto che non ci sono più nè una maggioranza nè un Consiglio comunale che abbia voglia di andare avanti": con queste parole, visibilmente rammaricato ma deciso, Massimo Cialente, sindaco dell'Aquila, aveva annunciato ieri sera all'assemblea la sua intenzione di dimettersi. L'ennesima mancanza del numero legale ha scatenato la decisione del sindaco il quale spera di scongiurare un anno di commissariamento alla città ancora ferita dal terremoto del 2009 e fare in modo che, alle elezioni del 15 maggio si possa votare anche all'Aquila."Siamo senza bilancio. L'anno scorso ho gestito questa città insieme alla Giunta governando in dodicesimi, insultato perchè non potevamo comprare neanche un sacchetto di catrame", ha detto Cialente, parlando poi di una "situazione allucinante riguardo alla ricostruzione pesante. Non c'è stata una norma che mettesse i cittadini in grado di sapere se potevano incaricare progettisti o se dovevano fare una gara". "Ho fatto da cuscinetto con tutti, altrimenti le tensioni sarebbero state ben altre - ha proseguito il sindaco -. La mia preoccupazione va ai lavoratori, che stiamo cercando di salvare disperatamente, e ai cittadini che sono in uno stato di confusione enorme, perchè utilizzati in polemiche strumentali per i grandi affari che si dovevano fare su questa città".Cialente ha 20 giorni per ritirare le dimissioni, in caso contrario efficaci il 28 marzo. L'eventualità che si possa unire L'Aquila ai Comuni che andranno al voto il 15 maggio non sarebbe praticabile, mancando i tempi di legge per la campagna elettorale. A meno di provvedimenti ad hoc, che dovrebbero comunque derogare a una legge. Se Cialente conferma le dimissioni: si scioglie il Consiglio, decade la Giunta e il prefetto nomina un commissario, fino alle prossime elezioni. Il 22 settembre 2010 Cialente si dimise da vice commissario alla ricostruzione, dopo la nomina di un secondo vice, Antonio Cicchetti, con il quale avrebbe dovuto operare. Un provvedimento nel quale vide "un preoccupante accentuarsi dello stato di confusione e difficoltà nella governance di gestione dell'emergenza e del processo di ricostruzione".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: