Laura Boldrini
«Di Maio si è ridotto a fare l’assistente di Salvini. Spero per lui, almeno, che gli versi i contributi», ironizza Laura Boldrini. Per l’ex presidente della Camera la maggioranza si tiene grazie alla accondiscendenza del M5s. Ma quando i conti non torneranno per gli italiani, il fronte della sinistra europeista si deve far trovar pronto. E sostiene che la sua idea, «una lista unica, senza simboli, e con le migliori espressioni della società civile», tornerà di attualità.
Ma questa maggioranza durerà?
Di Maio accetta qualsiasi cosa. Durerà fin quando i 5 Stelle ingoieranno bocconi amari senza dire nulla.
Forse temono il ritorno al voto.
Lo temono perché stanno perdendo consensi proprio per l’essersi appiattiti sulle posizioni di Salvini. È un governo a trazione leghista e, anche se i numeri parlamentari direbbero il contrario, Di Maio si limita a fare lo scudiero.
La prescrizione è stata rinviata.
È un’altra prova. I 5 Stelle hanno mandato giù un decreto sicurezza che grida vendetta, e in cambio non hanno ottenuto niente. Ma poi è sbagliato mettere la prescrizione nell’anticorruzione. Il tema merita un provvedimento a sé stante, nell’ambito di una riforma complessiva del processo penale.
Per la gaffe di Casalino su ebrei e Down che idea si è fatta?
Ha il primato nel dire cose sconvenienti, non ha il profilo più idoneo per un ruolo istituzionale così delicato. Anche se fosse una commedia come dice lui sarebbe un teatro veramente di pessimo gusto. Ma se fosse invece quello il suo pensiero non potrebbe restare un minuto di più in quella posizione.
E di tutta questa carne al fuoco in Parlamento che cosa l’ha colpita di più, come ex presidente della Camera?
Ascoltavo la discussione sul decreto Genova, e non riuscivo a credere che stessero presentando un condono a Ischia. Li ho sentiti gridare per 5 anni 'onestà!' in aula, dando del criminale a chiunque altro. Mai avrei creduto che potessero fare una cosa del genere, nel collegio elettorale di Di Maio. Non solo, la norma sullo sversamento degli idrocarburi nei terreni crea seri danni all’agricoltura. E facevano gli ecologisti... Gli italiani, che forse un po’ idealisti sono, gli hanno dato credito. Ma alla prima occasione sono stati traditi.
M5s-Lega che rappresentavano poco più del 49%, ora nei sondaggi sono maggioranza piena. Come lo spiega?
Tutti i governi godono di un periodo di luna di miele. Loro hanno una strabiliante macchina della propaganda basata sull’alterazione della realtà. Ma se la gente vede che la sua condizione di vita non cambia, capirà che nulla di ciò che viene detto è reale. E ho l’impressione che questo stia già accadendo. Il vento sta cambiando.
Che cosa manca, in questa legge di Bilancio che pure rischia di creare tanto debito in più?
Mancano soprattutto investimenti sul lavoro. Se i giovani vanno all’estero per mancanza di occupazione non tornano per il reddito di cittadinanza, tornano solo se c’è lavoro o possibilità di carriera. Non c’è un piano per la messa in sicurezza del territorio, grande priorità che creerebbe tanta occupazione. Ci sono tagli sulla cultura e sulla scuola. E nulla per l’occupazione femminile.
Lei, fra l’altro, ha presentato una proposta per questo. Di che cosa si tratta?
Il tema è l’occupazione e imprenditoria femminile e il sostegno alla genitorialità. Una vera emergenza nazionale. In Europa la media di donne occupate è del 62%. In Sicilia del 29, e la media nazionale è del 49. In Italia, quindi, più della metà delle donne non ha accesso al lavoro. E se una donna non lavora spesso non se la sente di fare un figlio. Senza dimenticare che perdiamo 8 punti di pil (lo dicono la Banca d’Italia e il Fmi) per il mancato contributo delle donne. Ho fatto un giro in 10 città italiane e la mia proposta nasce da questo viaggio. Non è di parte, mi auguro la firmino anche parlamentari di altri gruppi.
Che cosa pensa invece del disegno di legge Pillon?
Non rispetta né i bambini, usati come pacchi postali, né le donne, che in caso di separazione sarebbero costrette a fare la mediazione anche con un marito violento, cosa che fra l’altro è pure vietata dalla Convenzione di Istanbul.
I sovranisti stanno insieme, al di là dei programmi. Ma sul versante europeista c’è divisione assoluta.
A sinistra tutti sono troppo presi dal guardare al loro interno. Il Pd pensa al congresso, Leu non si sa nemmeno che piega prenderà. Ma all’esterno le persone si mobilitano, riempiono le piazze. È io cerco di esserci. Ero a Catania per la Diciotti, ero a Riace per manifestare per Mimmo Lucano... A Milano quando c’è stata mobilitazione per l’incontro Salvini-Orbán, lo stesso in Campidoglio. Sono convinta che la mia proposta di una lista unitaria tornerà presto all’ordine del giorno. All’onda sovranista non si risponde andando alla spicciolata.