Medici a Wuhan, nell'occhio del ciclone dell'epidemia - (Ansa)
Le autorità sanitarie cominciano ad analizzare i dati relativi all'epidemia di Coronavirus scoppiata a inizio anno in Cina con focolaio nella città di Wuhan, provincia di Hubei. Anche grazie alle varie misure sanitarie prese pare che il contagio possa essere contenuto. Anche la mortalità tra gli infetti appare percentualmente molto inferiore nelle aree esterne a quelle dove il tutto è iniziato.
Alcuni dati importanti sono stati presentati da Jiao Yahui, vice direttore degli Affari medici dell'amministrazione ospedaliera della Commissione sanitaria nazionale (Nhc), nel corso del briefing tenuto oggi. "Sono fiducioso che non ci vorrà molto tempo prima che gli effetti dei nostri sforzi possano diventare chiari e il tasso di mortalità di Wuhan possa gradualmente calare", ha notato Jiao, spiegando che fuori dall'Hubei, il tasso di mortalità è dello 0,16%.
Jiao ha spiegato che il 74% dei decessi legati al coronavirus, pari a 313, sono avvenuti nella città di Wuhan, il focolaio nell'epidemia, dove il tasso di mortalità è del 4,9%. La causa, in particolare, è da attribuire alla carenza ospedaliera nei primi giorni del contagio.
In quel momento, ha aggiunto la funzionaria, c'erano solo tre nosocomi designati con 110 posti letto per malati in condizioni critiche. Di conseguenza, tutti gli altri contagiati furono sistemati in più di 20 ospedali. Adesso, invece, la città può contare su personale più professionale e di caratura nazionale nella gestione della sanità. Ad esempio, dal punto di vista manageriale, c'è il miglioramento della rotazione dello staff
medico per prevenire l'affaticamento.
Molto importante è anche l'analisi dei dati relativi alle vittime.
Sul totale dei decessi, due terzi sono uomini e un terzo donne, mentre più dell'80% ha più di 60 anni e più del 75% aveva già una malattia rilevante. Il tasso di mortalità è allo 0,16% fuori dall'Hubei: secondo i parametri sanitari internazionali, un livello sotto l'1% è destinato a portare l'epidemia alla naturale estinzione. E se, come si spera, il tasso di mortalità al di fuori della "zona rossa" dell'Hubei venisse confermato abbondantemente sotto l'1% il Coronavirus risulterebbe meno pericoloso delle epidemie di influenza stagionale.
Secondo il ministero della Salute spagnolo, per fare un esempio, l'influenza stagionale ha un tasso di letalità anche oltre il 5%, mentre la famosa Sars (Aviaria) ha un tasso del 12% (dato quest'ultimo dall'Organizzazione mondiale della sanità).