giovedì 7 luglio 2011
Passa con 257 voti a favore l'emendamento che prevede la possibilità di indicare solo i trattamenti terapeutici cui si vorrà essere sottoposti in caso di perdita di coscienza. Il sottosegretario alla Salute Roccella: «Il consenso va oltre gli schieramenti di partito» 
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Scrivendo il proprio testamento biologico si potranno indicare solo i trattamenti cui si vuole essere sottoposti in caso di perdita di coscienza, e non anche quelli che non si vuole.L'emendamento Barani-Binetti all'articolo 3 del testo, infatti, approvato tra le proteste dell'opposizione come riformulato in Aula dal relatore, prevede che ci si possa esprimere nelle Dichiarazioni Anticipate di trattamento "circa l'attivazione di trattamenti terapeutici" e non anche sulla "non attivazione", come previsto in origine dal testo, "purchè in conformità a quanto prescritto" dalla legge sulle Dat. L'emendamento è passato con una maggioranza assottigliata rispetto alle votazioni di ieri, con 257 voti favorevoli e 239 contrari.Peraltro l'emendamento, introdotto in commissione da Lucio Barani, già prima di essere riformulatoaveva suscitato le ire dell'opposizione perchè, prevedendo che si possano esprimere solo "orientamenti", in caso di "perdita permanente della propria capacità di intendere e di volere" (passaggio che è rimasto anche nella riformulazione), di fatto "svuota" e "peggiora la legge". Rimostranze ribadite in Aula, dove Pd e Idv hanno denunciato il tentativo di "svuotare" e "fare arretrare" ulteriormente una legge, per i Radicali, "oscurantista".L'emendamento approvato sopprime anche il comma due dell'articolo, che prevedeva appunto che ci si potesse esprimere circa "l'attivazione o non attivazione di trattamenti sanitari". Trattamenti che ora sono diventati "terapeutici".L'esame del ddl alla Camera riprenderà martedì prossimo.ROCCELLA: AMPIO CONSENSO"Tante dichiarazioni della sinistra sono propaganda ideologica e prescindono da un'attenta valutazione del disegno di legge" sul testamento biologico. Lo afferma il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella."Come si è potuto vedere dalle votazioni alla Camera - rileva Roccella in una nota - la legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento ha finora raccolto un consenso ampio e trasversale, ben oltre le forze di maggioranza e gli schieramenti di partito. Mentre il Pd lasciava in aula ampio spazio ai radicali, esplicitamente a favore dell'eutanasia, all'interno dello stesso Pd un consistente gruppo di deputati havotato non secondo le indicazioni di partito ma secondo coscienza". Questo dimostra, secondo il sottosegretario, che "tante dichiarazioni della sinistra sono propagandaideologica". "Abbiamo ascoltato con attenzione l'appello "cuore in mano" del segretario Bersani, che però - prosegue Roccella - se leggesse meglio il testo in discussione, vedrebbe che rende obbligatorio il consenso informato, l'unico strumento laico per affermare l'autodeterminazione della persona e la libertà di cura, e insieme preserva e incoraggia quel prezioso rapporto di fiducia fra medico e paziente che è l'unica vera garanzia per la dignità del fine vita".
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