venerdì 30 aprile 2010
Lesioni e abuso di autorità per i tre agenti penitenziari accusati del presunto pestaggio di Stefano Cucchi. Favoreggiamento, abbandono di incapace, abuso d'ufficio e falsità ideologica per i dieci tra funzionari della pubblica amministrazione, medici ed infermieri dell'ospedale Sandro Pertini. I magistrati, alla luce delle risultanze peritali, hanno modificato le originarie ipotesi di accusa di omicidio preterintenzionale.
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Lesioni e abuso di autorità per i tre agenti penitenziari accusati del presunto pestaggio di Stefano Cucchi; favoreggiamento, abbandono di incapace, abuso d'ufficio e falsità ideologica, a seconda delle singoleposizioni, per dieci tra funzionari della pubblica amministrazione, medici ed infermieri dell'ospedale Sandro Pertini in cui il geometra romano morì il 22 ottobre scorso, una settimana dopo il suo arresto per possesso di droga: sono queste le accuse formulate dalla procura di Roma ai 13 indagati per la morte di Stefano Cucchi. I pubblici ministeri Vincenzo Barba e Francesca Loi hanno depositato oggi gli atti del procedimento in base a quanto previsto dall'art. 415 bis del codice di procedura penale. Si tratta  della procedura che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio degli indagati.    I magistrati, alla luce delle risultanze peritali, hanno modificato le originarie ipotesi di accusa che erano di omicidio preterintenzionale per gli agenti ritenuti responsabili del presunto pestaggio avvenuto il 16 ottobre in una cella di sicurezza del Tribunale di Roma, e di omicidio colposo per i medici del reparto penitenziario del Sandro Pertini in cui fu ricoverato Stefano Cucchi.
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