Sono due gli arrestati che rispondono dell'accusa di strage in relazione all'agguato compiuto il 25 giugno del 2009 su un campo di calcetto a Crotone nel quale fu ucciso Gabriele Marrazzo, di 35 anni, e rimasero ferite altre nove persone tra le quali Domenico Gabriele, il bambino di 11 anni morto dopo tre mesi di coma.Si tratta di Andrea Tornicchio, di 20 anni, e Vincenzo Dattolo, di 26, entrambi ritenuti elementi di spicco del clan Tornicchio. Andrea, in particolare, è fratello di colui che gli inquirenti considerano il capo cosca, Francesco, di 31 anni, detenuto dalla fine del 2008. Andrea, secondo gli inquirenti, in questo periodo, nonostante la giovane età, avrebbe svolto il ruolo di reggente della cosca.La Dda di Catanzaro ha contestato ai due il reato di strage anche sulla base della perizia balistica effettuata da Paolo Romanini (lo stesso che ha lavorato per il caso dell'omicidio di Marta Russo) che ha concluso sostenendo che chi aveva sparato lo aveva fatto nella piena consapevolezza di poter uccidere un numero imprecisato di persone. Nell'agguato furono sparati cinque colpi di fucile fucile caricato a pallettoni.Andrea Tornicchio e Vincenzo Dattolo sono considerati gli ideatori e coloro che hanno messo in pratica l'agguato. La loro presenza sul luogo della strage, secondo quanto si è appreso, è emersa anche dai riscontri dei tabulati dei loro telefoni cellulari che li collocherebbero nella zona della sparatoria all'ora in cui avvenne. Agli arrestati è stato notificato anche l'avviso di conclusione indagini che riguarda 28 persone accusate, a vario titolo di associazione mafiosa, furto, ricettazione, estorsione, porto e detenzione di armi, spaccio di droga, rapina. Nell'avviso di conclusione indagini, il reato di strage viene ipotizzato anche nei confronti di Francesco Tornicchio quale mandante.Tra gli indagati dell'inchiesta figurano anche quattro imprenditori accusati di favoreggiamento in quanto avrebbero negato le estorsioni alle quali erano sottoposti dalla cosca.