"Tagliare i costi della politica? A parole in questi giorni si stanno spendendo tutti, noi invece siamo passati ai fatti, mettendo nero su bianco una riforma costituzionale che prevede il dimezzamento del numero dei parlamentari e conseguentemente il dimezzamento dei costi dell'intera struttura parlamentare, perché dimezzando il numero dei parlamentari dimezzi anche il costo di stipendi, vitalizi, pensioni, collaboratori ecc ecc". Lo afferma il Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord,
Roberto Calderoli."Non solo - prosegue Calderoli - con questa riforma superiamo lo storico sistema bicamerale perfetto - ovvero due Camere che svolgono le stesse funzioni, tramite l'introduzione di un Senato Federale rappresentativo dei territori: in questo modo avremo anche un importante snellimento dei tempi e dell'iter parlamentare dei provvedimenti, con un altrettanto importante risparmio in termini di risorse. Inoltre abbassiamo l'età dei parlamentari- ricorda il ministro - eliminiamo la circoscrizione estero, introduciamo altre modifiche che renderanno più efficiente e veloce il nostro sistema parlamentare". "In un momento delicato come questo - conclude l'esponente della Lega - serviva una risposta vera, concreta e immediata, alla questione del costo della macchina pubblica in generale e a quello della politica in particolare: questa riforma costituzionale rappresenta la miglior risposta in possibile, perché finalmente avremo un Paese che costa meno e che lavora meglio e più in fretta. E questi sono fatti, non parole!". Quella di Calderoli è stata una risposta indiretta a
Pierluigi Bersani, che poco prima intervenendo alla Direzione del Pd aveva detto: "Basta parlare, bisogna fare. Sappiamo che senza sobrietà della politica, senza una buona politica non si va da nessuna parte. Oltretutto abbiamo una destra che davanti all'ipotesi di una nostra vittoria alle prossime elezioni non esita a gettare fango nel ventilatore".Sull'argomento è intervenuto anche
Luca Montezemolo. "Nel momento in cui si chiede giustamente agli italiani un sacrificio per mantenere il Paese competitivo, credo che non sia accettabile, o sia addirittura vergognoso, che il mondo della politica non guardi dentro se stesso in termini di privilegi, di costi, e quindi faccia altrettanto". Il presidente della Ferrari ha poi rincarato la dose: "Nel 2007, nella mia ultima assemblea di Confindustria, qualcuno mi disse che facevo dell'antipolitica perchè rilevai che la più grande impresa in termini di numero e di dipendenti in Italia è proprio la politica. Oggi lo ripeto: casomai rispetto al 2007 la situazione è peggiorata, visti i privilegi e quant'altro. Soprattutto dopo la manovra, che ha chiesto sacrifici a tutti tranne che alla politica".