Seconda evacuazione umanitaria in meno di due mesi dalla Libia. Sono da poco arrivati a Roma altri 150 profughi subsahariani, in maggioranza eritrei e quasi la metà donne, all’aeroporto di Pratica di Mare in una operazione condotta nel Paese nordafricano dal governo italiano e dall’Alto commissariato della Nazioni Unite per i rifugiati insieme alla Conferenza episcopale italiana e alla Caritas italiana, coinvolta nell’accoglienza sul territorio.
«Sono stati liberati dalla terribile e ingiusta detenzione in Libia - si legge in una nota dell’organismo pastorale della Cei -. È la seconda evacuazione umanitaria dal Paese nordafricano, dopo quella del 22 dicembre scorso. Tanti giovani e bambini hanno potuto assaporare la libertà dopo mesi o anni di torture e ingiustizie subite lungo le rotte migratorie. L’Italia sta dimostrando al mondo intero che le vie legali e sicure sono possibili e praticabili, soprattutto quando sono frutto di uno sforzo congiunto tra istituzioni e organismi nazionali e internazionali».
Ad attendere i profughi c'erano gli operatori della Caritas guidati dal direttore, don Francesco Soddu (nella foto sopra). Lo scorso 22 dicembre 162 persone furono liberate e trasportate in Italia, dove ora si trovano in strutture d'accoglienza. Tra essi anche bambini in condizioni di salute precaria che sono stati curati d'urgenza in ospedali italiani.
Dall'Irlanda anche il presidente Sergio Mattarella ha ricordato: «Canali legali d’ingresso per fronteggiare con regole europee il fenomeno dei flussi che realisticamente non si interromperà nei prossimi anni. E che è assurdo pensare possa gravare solo sulle spalle dei Paesi mediterranei, presto riguarderà l’intera Europa».