mercoledì 8 luglio 2009
Bufera sul parlamentare, dopo un video apparso on line «Le polemiche non c’entrano, ho già optato per Strasburgo». SECONDO NOI
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Alla fine Matteo Salvini si è dimesso da deputato. Anche se la polemica sul coro contro i napoletani, sono sue parole, «non c’entra con la scelta». E difatti, lo scranno della Camera Salvini doveva lasciarlo comunque entro ieri, vista la sua elezione all’Europarlamento. La notizia giunge al termine di una giornata in cui l’esponente leghista, che è anche consigliere comunale a Milano, è stato al centro di un’aspra bagarre per il video, rilanciato on line, che lo ritrae mentre intona un coro offensivo da stadio contro i napoletani. Il filmato risalirebbe alla festa di Pontida del 13 giugno 2009. Birra in mano, l’onorevole lancia epiteti come «puzza», «colerosi» e «terremotati». Prima che si profilassero le dimissioni, lo stesso Salvini si era difeso così: «La politica e il razzismo non c’entrano nulla, chi si stupisce è da 30 anni che non va allo stadio...». E invece le reazioni erano state tante e immediate, anche in Aula. La più colorita è stata quella della napoletana Alessandra Mussolini, deputata del Pdl, che contro Salvini ha improvvisato un rap partenopeo, per poi correre verso il banco del collega leghista con in mano un disinfettante. «La Lega si scusi con Napoli», ha detto dagli scranni. Gli stati maggiori delle camicie verdi, invece, hanno glissato. Con ironia il leader Umberto Bossi aveva commentato: «Salvini dovrebbe dare le dimissioni perché canta male...». Dal governo, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, da molti chiamato in causa, non ha commentato. Mentre il titolare della Difesa, Ignazio La Russa, ha formulato, sono sue parole, una «mezza difesa»: «Non crocifiggiamolo, dica che era una goliardata e si scusi». La Russa si chiede: «Cosa sarebbe successo se parlamentari napoletani avessero intonato 'Milano in fiamme'?». Breve anche il passaggio del presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha annunciato una telefonata al deputato leghista. L’opposizione e un ricco fronte trasversale di onorevoli napoletani è insorto invece in modo più deciso. I commenti di Pd e Idv sono i più svariati: «La birra di Pontida gli ha dato alla testa», «Cosa dice il governo?», «Ecco l’anima razzista della Lega». Anche per il segretario Udc Lorenzo Cesa il video è «vergognoso». Tra i campani del Pdl Nunzia De Girolamo, beneventana, minaccia: «Chieda scusa o non voterò più le leggi della Lega». Analoga richiesta dall’ex An Italo Bocchino: «Si scusi, poi sarà mio ospite a Napoli». Dall’Europarlamento condanne del coordinatore Pdl Mario Mauro e di Andrea Cozzolino (Pd).
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