mercoledì 4 settembre 2019
Di Maio agli Esteri. Al Tesoro ci sarà Gualtieri. Il premier: «Un programma che guarda al futuro. Ci dedicheremo con passione». Mattarella: «Ora la parola al Parlamento»
Nasce il nuovo governo Conte. Ecco i ministri, all'Interno arriva Lamorgese
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Il premier incaricato, Giuseppe Conte, è salito al Quirinale e ha sciolto la riserva sulla formazione del nuovo governo.
«
Forti di un programma che guarda al futuro - ha detto - dedicheremo con questa squadra le nostre energie, le nostre competenze, la nostra passione per rendere l'Italia un paese migliore». I ministri giureranno domani mattina alle 10.

Mattarella
«C'è una maggioranza parlamentare e si è formato un governo e la parola compete al Parlamento e al governo - ha dichiarato il capo dello Stato - che nei prossimi giorni si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia e presentare il programma».


LA SQUADRA DI GOVERNO
Saranno 21 i ministri del governo giallo-rosso. Dieci espressi dal Movimento 5 stelle, nove dal Pd e uno da Leu. All'Interno ci sarà un tecnico, il prefetto di Milano, Luciana Lamorgese. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Riccardo Fraccaro del M5s. Le donne in squadra saranno in tutto sette.

Ministro degli Esteri: Luigi Di Maio (M5s)

Vicepresidente della Camera nel 2013 (a 27 anni), e al governo a soli 32, Luigi Di Maio è diventato capo politico del Movimento 5 stelle dopo una lunga militanza nei meet up della sua città, Pomigliano D'Arco. Ha guidato i grillini al successo nelle elezioni politiche del 2018 ed è stato tra i principali artefici della trattativa per il governo giallo-rosso.


Ministro dell'Interno: Luciana Lamorgese (Tecnico, ex prefetto di Milano, attualmente al Consiglio di Stato)

Luciana Lamorgese, potentina, 65 anni e due figli, una laurea in giurisprudenza, "tecnico d'esperienza" prenderà il posto di Matteo Salvini al Viminale, Il 13 novembre scorso il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ha deliberato la sua nomina a Consigliere di Stato.


Ministro dell'Economia:
Roberto Gualtieri (Pd)

Roberto Gualtieri, romano, 53 anni, è europarlamentare del Pd dal 2009: per lui il ritorno in patria significa la guida del ministero dell'Economia, con tanto di endorsement della presidente designata della Bce Christine Lagarde. Professore associato di Storia contemporanea all'Università 'La Sapienza', è vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci e autore di numerosi libri ed articoli sulla storia italiana e internazionale del XX secolo e sul processo di integrazione europea. Tra gli incarichi ricoperti durante la sua lunga esperienza nelle istituzioni continentali, nel 2017 la Conferenza dei presidenti lo nomina membro del Brexit Steering Group in rappresentanza dei socialisti, ed è affidato a Gualtieri il compito di seguire i negoziati sulla Brexit per conto del Parlamento europeo. Si definisce "europeista convinto".

Ministro della Cultura: Dario Franceschini (Pd)

Dario Franceschini torna, per la terza volta, al ministero della Cultura. La sua mediazione tra il Pd e il Movimento 5 Stelle è stata determinante per la nascita del governo giallorosso. Il suo passo indietro sulla vicepresidenza del Consiglio ha sbloccato la trattativa che aveva subito una battuta d'arresto. Nato a Ferrara il 19 ottobre 1958. Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo nel governo Renzi e nel governo Gentiloni. Ministro per i Rapporti con il Parlamento e il Coordinamento dell'attività di governo nel governo Letta. Segretario nazionale del Pd dal 21 febbraio al 25 ottobre 2009. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nei governi D'Alema II e Amato II.

Ministro della Difesa: Lorenzo Guerini (Pd)

Nato a Lodi, classe 1966, estrazione democristiana, iLorenzo Guerini era stato indicato in questa legislatura presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), al suo secondo mandato da deputato. Laureato in scienze politiche a Milano, è stato portavoce, vicesegretario e coordinatore del Pd renziano, ma l'esordio politico è nel consiglio comunale a Lodi in quota Dc, dove è stato anche assessore ai servizi sociali. E' stato coordinatore locale del Partito popolare, presidente della Provincia dal 1995 per due mandati -il secondo sotto la bandiera della Margherita - e poi sindaco dal 2005.

Ministro della Salute: Roberto Speranza (Leu)

Nato il 4 gennaio 1979 a Potenza, Roberto Speranza è l'unico esponente di LeU che siederà nell'esecutivo Conte II. In passato ha militato nelle fila del Pd, ed è stato anche capogruppo dem dei deputati per circa due anni, dal 19 marzo 2013 al 15 aprile 2015. Nel 2009 è eletto segretario regionale dei dem in Basilicata. Sostiene Pier Luigi Bersani alle primarie del Pd alla fine del 2012, quindi viene eletto alla Camera dei deputati, dove diventa capogruppo, carica che lascerà nel 2015 in dissenso con la decisione del Governo Renzi di porre la fiducia sulla legge elettorale Italicum. Due anni dopo, nel 2017, abbandona il Pd e con esponenti della minoranza dem fonda un nuovo partito, Articolo 1 - Mdp, che confluirà in Liberi e Uguali l'anno dopo.

Ministro delle Infrastrutture: Paola De Micheli (Pd)

Arriva alla politica nazionale con Pier Luigi Bersani segretario del Pd che la chiama a far parte del dipartimento Economia dem con il ruolo di responsabile nazionale delle Piccole e Medie Imprese. Nata a Piacenza nel 1973, sposata, per la prima volta ricopre l'incarico di ministro. È stata assessore alle Risorse umane nella sua città (dal 2007 al 2010) ed è in Parlamento dal 2008.


Ministro dello Sviluppo economico: Stefano Patuanelli (M5s)

Nato a Trieste, classe 1974, Stefano Patuanelli è capogruppo per il M5S al Senato ma ora traslocherà a via Veneto, al ministero dello Sviluppo Economico. Sposato e con tre figli, è laureato in ingegneria edile ed è stato consigliere e tesoriere dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Trieste dal 2009 al 2011.
Si avvicina al mondo pentastellato nel 2005, quando si iscrive alla piattaforma Meetup e costituisce il Gruppo Beppe Grillo Trieste, del quale è stato organizer per diversi anni. Dal 2011 al 2016 è stato consigliere comunale a Trieste. E' stato eletto al Senato alle elezioni del 2018 nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia.

Ministro dell'Istruzione, Università e ricerca: Lorenzo Fioramonti (M5s)

Romano, 42anni, Lorenzo Fioramonti è il nuovo ministro dell'Istruzione, dopo essere stato viceministro nel governo gialloverde. "Per poter rilanciare il settore bisogna chiudere la piaga del precariato della scuola, dele università e degli enti di ricerca", è la ricetta di Fioramonti, secondo cui per trovare le risorse "Servono delle micro tasse di scopo: una tassa sulle merendine, una sulle bevande zuccherate, un'altra sui biglietti aerei". Professore ordinario di economia politica presso l'Università di Pretoria, Fioramonti si è sempre scagliato contro l'utilizzo dell'indicatore Pil come solo strumento di valutazione. Alla politica si è avvicinato come collaboratore dell'allora parlamentare Antonio Di Pietro, tra il 1997 e il 2000. E' stato eletto deputato nel M5s alle elezioni del 2018.

Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali: Nunzia Catalfo (M5s)

Nunzia Catalfo è nata a Catania nel 1967. È alla sua seconda legislatura in Senato e, sul curriculum, vanta la 'maternità' del reddito di cittadinanza. Diplomata, prima di approdare a palazzo Madama era 'Orientatore e selezionatore del personale'. Attivista pentastellata dal 2008, proprio per portare avanti l'idea - ama raccontare - "di una nuova visione del mercato del lavoro più aderente alle esigenze di imprese e cittadini". Nel 2013 viene eletta senatrice della XVII legislatura.

Ministro della Famiglia e delle Pari opportunità: Elena Bonetti (Pd)

Elena Bonetti ha 43 anni e vive a Mantova. È professoressa associata di Analisi matematica dell'Università di Milano. Renziana della prima ora, è l'organizzatrice della scuola di politica dell'ex segretario del Pd al resort 'Il Ciocco' di Barga, in provincia di Lucca. Confessa di avere una vera "passione educativa" nell'accompagnare le giovani generazioni ad essere buoni cittadini, capaci di contribuire a scrivere una storia bella e generativa per la comunità, che trovano le radici nel suo percorso scout: "Su questa strada ho imparato la bellezza del camminare insieme, la felicità e la pienezza che nascono dal servizio, il coraggio di dire sì, la chiamata a lasciare il mondo migliore di come l'abbiamo trovato".

Ministro dell'Ambiente: Sergio Costa (Indipendente in quota M5s)

Napoletano, classe 1959, laureato in Scienze Agrarie con master in Diritto dell'Ambiente il generale di brigata Sergio Costa è stato confermato ministro all'Ambiente. Ha una lunga esperienza nella lotta ai clan e alle ecomafie ed è colui che a suon di inchieste ha rivelato l'esistenza della Terra dei Fuochi in Campania e la discarica dei rifiuti nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio. Comandante dei carabinieri forestali della Campania, ha guidato i forestali della regione fino al loro scioglimento per effetto del decreto Madia, criticato da lui così come dai pentastellati.

Ministro delle Politiche agricole: Teresa Bellanova (Pd)

Sindacalista , è nata a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, il 17 agosto 1958. Entra in Parlamento come deputata dell'Ulivo nel 2006. Renziana: il 28 febbraio 2014 è stata nominata sottosegretaria di Stato al lavoro nel governo Renzi, promossa, il 29 gennaio 2016, a viceministro allo Sviluppo economico (incarico che ha mantenuto anche nel governo Gentiloni). In questo ruolo, ha seguito diversi tavoli di crisi aziendali, tra cui sin dall'inizio quello sul dossier Ilva. Ha lavorato per anni in Puglia per contrastare la piaga del caporalato.

Ministro della Giustizia: Alfonso Bonafede (M5s)

Grillino della prima ora, amico personale di Conte, di cui è stato assistente all'università di Firenze, è tra i riconfermati e manterrà la poltrona di via Arenula. Siciliano di Mazara del vallo, ma fiorentino di adozione, ha 43 anni.


Ministro per gli Affari regionali: Francesco Boccia (Pd)

Esponente del Pd vicino a Michele Emiliano e da sempre sostenitore di un dialogo con i 5 Stelle. È stato ricercatore alla London School of Economics, visiting professor alla University of Illinois e direttore del Centro di Ricerca per lo Sviluppo del Territorio dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza, dove è stato anche docente di Economia. Consigliere economico di Letta (quando era ministro dell'Industria), ha 50 anni.

Ministro dei Rapporti con il Parlamento: Federico D'Incà (M5s)

Veneto, 43 anni, Federico D'Incà è uno della 'vecchia guardia' del Movimento 5 Stelle e ora va a occupare il ruolo di ministro per i rapporti con il Parlamento succedendo a Riccardo Fraccaro. Carattere mite, ma molto deciso nel portare avanti le sue idee, fu uno dei primi a predire un futuro 'nero' per il governo con la Lega. Durante un'assemblea congiunta prima che il contratto con Matteo Salvini fosse firmato, prese la parola per avvisare i compagni di viaggio che quell'esperienza non sarebbe stata positiva per il M5S: "Noi del nord lo conosciamo bene". Laureato in economia e commercio, D'Incà è al secondo mandato come deputato, ma nella sua vita da 'civile' è stato analista di sistemi di gestione informatici in una società privata e prima ancora è stato impiegato come caposettore in una multinazionale della grande distribuzione.

Ministro per gli Affari europei: Lorenzo Amendola (Pd)

Napoletano, 46 anni e un curriculum tutto centrato su una esperienza già lunga e consolidata nei principali dossier di politica estera che ha seguito nel partito e nel governo. Scelto nel giugno scorso come responsabile Esteri del Pd dal segretario Nicola Zingaretti, aveva già ricoperto lo stesso ruolo nella segreteria Renzi ed era stato sottosegretario agli Esteri quando alla guida della Farnesina c'era Angelino Alfano e poi ancora Paolo Gentiloni. Oltre alla delega per gli Italiani nel Mondo, Amendola ha avuto la competenza per le relazioni bilaterali con i Paesi dell'Europa, del Nordafrica, Medio Oriente e Corno d'Africa. Ha inoltre curato i rapporti con le Nazioni Unite.


Ministro dello Sport e delle Politiche giovanili: Vincenzo Spadafora (M5s)

Nato ad Afragola nel 1974, è una figura molto vicina a Luigi Di Maio e con una lunga carriera politica. Già nel 1998 era segretario particolare del presidente della Regione Campania Andrea Losco dell'Udeur. Subito dopo ha iniziato a lavorare nelle segreteria dei Verdi di Alfonso Pecoraro Scanio, mentre nel 2006 diviene capo segreteria sotto Francesco Rutelli al Ministero dei Beni Culturali. Parallelamente, dopo numerose esperienze umanitarie nel campo delle Organizzazioni non governative in giro per il mondo, nel 2008 viene nominato presidente di Unicef Italia, carica che ricopre per tre anni. Nel novembre 2011 è scelto dai presidenti di Camera e Senato come primo Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza. Poi entra nello staff di Di Maio, di cui diventa responsabile delle relazioni istituzionali. Alle politiche del marzo 2018 è eletto deputato e il 12 giugno diventa sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle pari opportunità e ai giovani nel Governo gialloverde.


Ministro per l'Innovazione tecnologica: Paola Pisano (M5s)

Paola Pisano, 42 anni, sarà la nuova ministra dell'Innovazione, figura nuova rispetto all'esecutivo giallo-verde. Docente di gestione dell'innovazione all'Università di Torino, è stata eletta "donna più influente nel digitale". Sempre a Torino, dove è attualmente assessore, si occupa di progetti tecnologici, dai droni per la manutenzione delle infrastrutture fino alle auto condivise e al bar robotico.

Ministro per il Sud: Giuseppe Provenzano (Pd)

Economista e politico, siciliano, classe 1982,è laureato (e ha un dottorato) in diritto pubblico alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Si occupa di Mezzogiorno e politiche di coesione. Riveste l'incarico di vicedirettore della Svimez, l'associazione per lo Sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno). È stato capo della segreteria dell’Assessorato per l’Economia della Regione Siciliana (2012- 2014) nella giunta Crocetta e consulente del ministero dell’Ambiente Andrea Orlando (2013-2014).


IL VERTICE A PALAZZO CHIGI
In mattinata si è svolto il vertice decisivo tra Conte e le delegazioni dei due maggiori contraenti del patto di governo giallo-rosso (più Liberi e Uguali). Un incontro decisivo, utile a limare gli ultimi dettagli del programma del nascente esecutivo (e la sua composizione), prima della salita al Colle del premier incaricato.




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