domenica 7 novembre 2010
Aperta a Milano la Conferenza nazionale della famiglia. Il cardinale Tettamanzi chiede alla politica attenzione vera. Per il sottosegretario Giovanardi, il governo lavora a misure fiscali ad hoc. Sacconi, ministro per le politiche sociali, polemizza con Fli e ricorda il problema urgente della natalità. Belletti (Forum delle associazioni familiari): «Noi proponiamo il "Fattore famiglia", che va oltre il quoziente familiare».
- La famiglia chiede ascolto e risposte di Francesco Riccardi
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«La famiglia è una straordinaria risorsa per l'intera collettività, è fondamento insostituibile per lo sviluppo e il progresso di una società aperta e solidale». È quanto sottolinea il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega alle Politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi, in occasione della seconda Conferenza nazionale sulla famiglia, aperta oggi a Milano e organizzata dal governo. «Sostenere e salvaguardare il miglior svolgimento delle sue funzioni - avverte il Capo dello Stato - costituisce una doverosa attuazione dei principi sanciti al riguardo dalla Carta costituzionale».  Napolitano osserva che «la complessità dei temi all'esame della Conferenza richiama tutti i soggetti istituzionali all'esigenza di affrontare con determinazione e lungimiranza i problemi principali che ostacolano il formarsi delle famiglie: la precarietà e l'instabilità dell'occupazione, la difficoltà di accesso ai servizi e sostegni pubblici e la loro disomogenea distribuzione sul territorio nazionale».I lavori sono stati aperti dai messaggi dell’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, e delle massime autorità locali (il sindaco Moratti, i presidenti di Provincia e Regione Podestà e Formigoni), poi l'intervento di apertura del senatore Carlo Giovanardi, in rappresentanza del premier Silvio Berlusconi che nei giorni scorsi aveva fatto sapere che non avrebbe presenziato all'evento.TETTAMANZI: FAMIGLIA SPESSO LASCIATA SOLA«Da parte della politica «non basta la semplice proclamazione di valori, impegni e mete, ma serve il lavoro quotidiano sulle condizioni concrete perché i valori che tutti proclamano siano resi concreti sulla rete delle famiglie». È quanto ha spiegato l'arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, intervenuto alla Conferenza. Il cardinale ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che «nelle difficoltà la famiglia è spesso lasciata sola», e ha detto che è necessario «un coinvolgimento generale, una grande alleanza tra tutte le forze politiche, culturali, imprenditoriali, associative, che possano occuparsi della famiglia».GIOVANARDI: LA FAMIGLIA E' VITALE, IL FISCO L'AIUTINonostante le crisi, demografiche e coniugali, «la famiglia è vitale e resta un riferimento essenziale in un momento di incertezza. Protegge i figli, gli anziani, i componenti più deboli. È centro di legami di solidarietà oltre che di affetti. Questa funzione della famiglia va sostenuta, certamente: non si può chiederle di supplire alle mancanze del sistema di welfare, che va anche apprezzata e valorizzata più di quanto normalmente si faccia». Così è intervenuto alla Conferenza il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi. Una famiglia che, a suo avviso, va intesa secondo quella definita dall'articolo 29 della Costituzione. «È evidente - ha aggiunto - che per far fronte ai fenomeni di disgregazione familiare è indispensabile l'impegno di tutta la collettività nazionale: della scuola, della cultura, delle comunità religiose, dell'associazionismo, del mondo del lavoro e delle imprese per tutti quegli aspetti che vanno al di là del mero dato economico». Giovanardi si è augurato che dalla Conferenza esca la base del Piano nazionale di politiche per la famiglia, quale «quadro organico e di medio termine di politiche specificatamente rivolte alla famiglia, cioè aventi la famiglia come destinatario e come soggetto degli interventi». Citando tre aree di intervento per il futuro: la riforma fiscale, la conciliazione tra tempi di vita e quelli di lavoro e la necessità di un nuovo quadro delle competenze dello Stato nel settore della Famiglia. «Tutti dicono di essere disposti a votare una riforma fiscale in un senso favorevole alle famiglie. Maggioranza e opposizione - ha aggiunto - sono disposte a votare questa riforma. È arrivato il momento di farla. Non so se si chiamerà quoziente familiare o fattore famiglia, ma il nuovo fisco dovrà tenere conto dei numeri dei componenti della famiglia».E il sottosegretario ha ricordato, per quanto riguarda la tutela della famiglia, il valore della legge sulla fecondazione assistita: «I progressi della scienza e le biotecnologie possono togliere ai figli il diritto di nascere all'interno di una comunità d'amore con una identità certa paterna e materna», «La rottura della diga costituita dalla Legge 40 aprirebbe la porta a inquietanti scenari, tornando a un vero e proprio far west della provetta, dove fin dal primo momento il concetto costituzionale di famiglia andrebbe irrimediabilmente perduto».CARFAGNA: SI' AL QUOZIENTE FAMILIARE«È assolutamente fondamentale intervenire sul fisco per potere aiutare le famiglie. Questo è il prossimo obiettivo ambizioso che si pone il governo. Abbiamo dovuto tenere i conti in ordine, ora le prime risorse che saranno disponibili dovranno essere indirizzate alle famiglie, attraverso interventi come quello del quoziente familiare. Aiutare le famiglie significa aiutare tutto il Paese». Così ha detto il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna.SACCONI: FAMIGLIA NATURALE ORIENTATA ALLA PROCREAZIONE HA IL PRIMATO PUBBLICO«Ho sentito ieri dai cosiddetti futuristi - ha detto il ministro per il lavoro e le politiche sociali, Maurizio Sacconi - mettere in discussione il primato pubblico della famiglia naturale fondata sul matrimonio e orientata alla procreazione. Senza nulla togliere al rispetto che meritano tutte le relazioni affettive, che però riguardano una dimensione privatistica, le politiche pubbliche che si realizzano con benefici fiscali sono tarate sulla famiglia naturale fondata sul matrimonio e orientata alla procreazione». «Su questi punti - ha aggiunto Sacconi - ho avvertito ieri con l'assemblea futurista e il presidente Fini una differenza di opinioni, in particolare con l'intervento di Della Vedova».Sempre secondo il ministro, «la crisi porta il governo a fare delle scelte e gli interventi di welfare vanno riorientati». «La famiglia deve essere l'unità di riferimento che ci consente di compiere quell'operazione di razionalizzazione delle prestazioni dirette e indirette necessarie perchè gli obiettivi che vogliamo raggiungere per sostenere la natalità possano essere perseguite. Di affabulazioni senza fondamento se ne sentono tante, io guardo ai fatti e ai numeri».Nel pomeriggio si è scatenata una polemica sulle parole di Sacconi, accusato di fare discriminazioni tra coppie sposate e non sposate. «Le politiche pubbliche si occupano della famiglia naturale e quindi anche dei figli nati al di fuori del matrimonio», ha precisato Sacconi. «Io ho citato la Costituzione e in particolare gli articoli 29, 30 e 31 – ha detto Sacconi – dove si indica che le politiche pubbliche si occupano della famiglia naturale basata sul matrimonio e ovviamente anche della natalità fuori dal matrimonio. Più in generale - ha osservato Sacconi - ho fatto una distinzione tra una dimensione pubblicistica e una privatistica. Nel caso della pensione di reversibilità, si può dare a un sopravvissuto di una relazione omosessuale?», ha osservato il ministro sottintendendo la sua contrarietà.FORUM FAMIGLIE, BENE LAVORI CONFERENZA IN CORSOIl Forum delle associazioni familiari ha espresso "apprezzamento" per come la Conferenza nazionale della famiglia sta trattando il tema. Lo ha detto il presidente del Forum, Francesco Belletti. "Per noi - ha osservato - è importante che la Conferenza abbia messo la famiglia al centro dell'agenda del paese e al centro dell'attenzione della pubblica opinione. Apprezziamo anche l'identità di famiglia che è stata esplicitata, quella dell'articolo 29 della Costituzione, e quindi quella formata da un uomo ed una donna coniugata e con figli. Una famiglia cioè socialmente responsabile".Belletti ha poi espresso giudizio positivo sulla bozza di Piano nazionale che è qui in discussione: "È un punto di partenza per un'ampia discussione, apprezziamo le priorità sul fisco che sono state anche evidenziate dal governo stamattina. Anche noi presentiamo il nostro progetto sul fisco, il "fattore famiglia", che consiste in una no-tax area familiare crescente con il numero di figli ed equa anche fra i redditi".

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