Continua anche oggi la polemica dopo il caos Colosseo. Ieri l’anfiteatro Flavio e i Fori imperiali sono rimasti chiusi per assemblea sindacale: i dipendenti lamentavano il mancato pagamento degli straordinari arretrati. In serata il governo è intervenuto con una stretta sugli scioperi, approvando un decreto in cui musei e luoghi di cultura sono equiparati a servizi pubblici essenziali: dovranno quindi sottostare alle stesse limitazioni. Ma il caso non è chiuso. Claudio Meloni, coordinatore
Cgil per il Mibact, ha annunciato un possibile sciopero a ottobre: «Lo sblocco dei fondi per i salari accessori non spegne la mobilitazione perché la vertenza nazionale riguarda anche la richiesta di un piano occupazionale straordinario e sulle riforme che stanno generando caos organizzativo. Resta forte la possibilità dello sciopero che, se la situazione non si sblocca, potrebbe essere a ottobre». «Nella decisione di Cgil, Cisl e Uil, peserà anche il contenuto del decreto, che per ora non abbiamo letto», ha aggiunto. «Il decreto che ancora nessuno ha letto, in base alle dichiarazioni fatte dal ministro Franceschini e dal premier Renzi, va ad incidere in maniera rilevante sul diritto di sciopero. In sostanza gli scioperi andrebbero fatti facendo rimanere i siti aperti, prevedendo una sorta di precettazione. A mio avviso non è un decreto che hanno preparato in due ore...». "Abbiamo approvato nel pomeriggio un
decreto legge che inserisce i musei nei servizi pubblici essenziali.
Certe scene non potranno più accadere. Certo, ci sono alcuni
sindacalisti che pensano ancora di poter prendere in ostaggio la
cultura e la bellezza dell'Italia. Non hanno capito che la musica è
cambiata. Non gliela daremo vinta, mai. E il decreto legge lo dimostra
in modo inequivocabile". Lo scrive
Matteo Renzi, rispondendo, nella
rubrica dell"Uniità' "Caro segretario", a una lettrice amareggiata
dall'immagine dei turisti in attesa davanti al Colosseo chiuso per
un'assemblea sindacale.La conversione del decreto varato
ieri dal governo è "una straordinaria occasione per avviare in
modo urgente una riflessione in ordine alla necessità di operare
altre modifiche in ordine alla legge 146. Che il Parlamento non
perda tempo". afferma il presidente dell'Autorità
di garanzia per gli scioperi
Roberto Alesse.