venerdì 26 marzo 2010
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Voci insinuazioni, poi dichiarazioni e smentite: tutto in un lunghissimo giorno di tensioni. Un giorno che arreca «ulteriore strazio» alla famiglia di Elisa Claps, la sedicenne potentina scomparsa 17 anni fa, il cui cadavere è stato trovato il 17 marzo nel sottotetto della chiesa parrocchiale della Santissima Trinità di Potenza. Un cadavere che, secondo le voci riportate da alcuni quotidiani locali di ieri, sarebbe stato scoperto tre mesi prima da due donne delle pulizie. La fonte dell’informazione sarebbe da attribuire al viceparroco della Santissima Trinità. Il sacerdote, a tarda sera, avrebbe confermato la circostanza. In ogni caso, che qualcuno sapesse di quel cadavere già dallo scorso gennaio, sembra essere convinta la procura di Salerno. Gli inquirenti penserebbero che il viceparroco fosse a conoscenza della presenza di un cadavere ma, sempre a detta dei magistrati, non ci sarebbero elementi per stabilire che il sacerdote li avesse collegati ai resti della Claps.La mancata segnalazione del ritrovamento di quei resti, secondo la procura salernitana, non porterebbe cambiamenti sostanziali ai fini dell’indagine principale. Nei confronti del sacerdote  – in un primo momento si era sparsa la voce che ad essere coinvolto sarebbe stato il parroco – non si ravviserebbe un comportamento doloso, anche se sono in corso ulteriori indagini. Gli investigatori sanno di poter contare sulla piena disponibilità dell’arcidiocesi potentina. Come è stato sin dal primo momento. Una disponibilità ribadita anche ieri, attraverso un comunicato nel quale viene confermata «la più ampia collaborazione con gli inquirenti, affinché sia fatta piena luce sull’accaduto».Sul fronte dei rilievi scientifici, un punto appare chiaro: ci sarebbero delle tracce nel sottotetto della chiesa risalenti a qualche mese fa. Non è tutto: Elisa sarebbe stata trascinata nel sottotetto della chiesa, ma non si sa ancora se da viva o da morta. Non viene confermata, invece, l’ipotesi della violenza sessuale. Nei giorni scorsi era trapelato che i pantaloni erano sbottonati e così il reggiseno della ragazza. I pantaloni, inoltre, sarebbero stati trovati arrotolati attorno a una gamba. Una circostanza, quest’ultima, che più che a una violenza farebbe pensare ad un’operazione di trascinamento subita da Elisa. Sempre restando alle novità dell’inchiesta, si è appreso che sul luogo del ritrovamento del cadavere non ci sarebbero segni evidenti di manomissione della scena dell’omicidio. Ieri sono proseguiti gli interrogatori di persone informate dei fatti, tra le quali anche giovani che in passato hanno frequentato e continuano a frequentare il circolo Newmann; circolo situato all’ultimo piano della canonica, l’ultimo prima del terrazzo e del sottotetto. «Non sarà data per scontata alcuna pista – ha detto il questore di Potenza, Romolo Panico – ma il nostro impegno principale è quello di fare chiarezza sull’omicidio e scoprire chi ha ucciso Elisa Claps». Il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha aggiunto che «prossimamente ci saranno novità». A Potenza, intanto, si prega. La comunità ecclesiale è più che mai stretta accanto ai familiari di Elisa. Una Chiesa che non fa notizia ma che, ad ogni livello, fa suo il dolore e lo traduce in celebrazioni e veglie, come quelle tenute, subito dopo il rinvenimento del corpo, nella chiesa di San Rocco. E poi seguite in tante parrocchie dell’arcidiocesi.
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