Cinque francesi arrestati a Genova
dentro un appartamento covo dove nascondevano biglie, bulloni
e cartine di Milano e 14 greci fermati vicino ad una casa
occupata nel capoluogo lombardo, sottoposti a prelievi del Dna,
indagati e rilasciati. Prosegue la caccia degli investigatori
per individuare almeno una parte dei circa cinquecento black
bloc che venerdì, approfittando del corteo No expo,
hanno devastato le strade milanesi, bruciando auto, negozi e
banche, sfondando vetrine e colpendo con bastoni alcuni agenti.
E, dalle carte della Questura sull'arresto degli antagonisti
francesi, sembra spuntare un "fil rouge" con i No Tav: uno dei
cinque francesi era già finito nei guai per aver partecipato
alle proteste No Tav in Alta Val di Susa. Il suo nome compare in
una denuncia in stato di libertà dei carabinieri di Bardonecchia
con conseguente allontanamento dall'Italia firmato dal prefetto
di Torino per aver creato disordini nel luglio del 2012. I
cinque francesi (quattro uomini e una donna di età compresa tra
i 20 e 25 anni), dopo aver danneggiato alcune auto, erano
rientrati in una casa nel centro storico di Genova, dove sono
state trovate tute nere, maschere e indirizzi di riferimento di
Milano. Oltre a bombolette spray, striscioni contro l'Expo e
scontrini di pedaggi autostradali risalenti al primo maggio.
Accusati di danneggiamento e resistenza sono stati portati nelle
case circondariali di Marassi e Pontedecimo e il sospetto è che
possono aver partecipato alla guerriglia del blocco nero.
Fino all'una della scorsa notte la Digos milanese ha
effettuato prelievi biologici coattì, su richiesta del
procuratore aggiunto dell'antiterrorismo Maurizio Romanelli, nei
confronti di 14 greci bloccati in via Washington, non lontano da
una casa occupata da alcuni antagonisti milanesi. Portati in
Questura per essere identificati, sono stati sottoposti a
prelievi di Dna, a cui si era opposto il legale Eugenio Losco. I
campioni di materiale biologico raccolti potrebbero essere utili
per una comparazione con quelli rintracciati sugli oggetti
sequestrati dagli investigatori, come tute nere, caschi, mazze,
bastoni, molotov e bombe carta. I greci sono stati denunciati a
piede libero per resistenza a pubblico ufficiale aggravata e
sono rientrati in patria con un aereo. Nel frattempo,
è stata convalidata dal Tribunale di Milano l'espulsione di un
tedesco, Daniel Frank, che era stato arrestato nel corso di un
blitz preventivo della Digos martedì scorso e poi scarcerato.
Oggi alle 11, i tre uomini e le due
donne, arrestati con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale
aggravata dall'uso di mazze, bastoni e pietre e dal numero di
persone, si troveranno davanti al giudice Donatella Banci
Buonamici che dovrà decidere se convalidare gli arresti e
disporre la custodia cautelare in carcere, come richiesto dal pm
Piero Basilone. Negli atti la polizia ha evidenziato come i
cinque avrebbero fatto parte del grosso "gruppo" di black bloc
che si è staccato dal corteo per contrapporsi alle forze dell'
ordine, rovesciando bidoni della spazzatura incendiati e
lanciando bottiglie e bastoni. Tra gli arrestati ci sono una
donna di 42 anni, Heidi P. di origine tedesca ma residente a
Milano, con precedenti per furto e droga, un'altra donna di 33
anni, Anita, milanese e con un precedente per resistenza a
pubblico ufficiale, un giovane di 23 anni, Jacopo P. di Rozzano
(Milano) che lavora come commesso e non ha precedenti. E poi un
lodigiano di 27 anni e un uomo di 32 anni che vive ad
Alessandria. Intanto, gli investigatori continuano a lavorare
sulle immagini riprese da media, telecamere di sorveglianza e
cittadini.