Stando alle informazioni disponibili, si può sostenere che alcune appendici del Califfato sono presenti nel nostro Paese, come nel resto d’Europa, ma al momento non c’è alcuna evidenza della volontà di mettere a segno attacchi o atti dimostrativi nel nostro Paese. La Penisola rimane una sorta di appendice logistica nella quale gli aspiranti mujaheddin possono raccogliere denaro da trasferire ai cassieri delle cellule radicali, svolgere opera di proselitismo in favore dell’islam fondamentalista, generalmente allo scopo di reclutare combattenti da inviare nelle regioni della “guerra santa”. Il contrasto alla minaccia terroristica funziona? L’attività di intelligence svolta dai servizi segreti e dagli uomini dell’Antiterrorismo fino ad ora ha permesso di individuare i potenziali pericoli, evitando attacchi drammatici. La preoccupazione maggiore degli investigatori sono però i “lonely terrorist”, quei “lupi solitari” che ispirati dalle azioni commesse dall’Is intendono emularne le gesta compiendo attentati in Europa. È già successo in Italia in almeno tre occasioni, tutte senza vittime, ad esclusione del caso di Mohamed Game, l’ingegnere libico che confezionò un ordigno esplosogli tra le mani. Altro allarme riguarda i “foreign fighters”, cioè i combattenti che lasciano l’Italia per i fronti di guerra e poi rientrano nel nostro Paese. Ne sono già stati individuati 65. Il timore è che sfuggendo ai controlli e non venendo identificati, possano rientrare in Europa e qui compiere attacchi. L'Italia è a rischio attentati? I casi recenti di Francia, Belgio e Danimarca, dimostrano che gli attacchi dei “lonely terrorist” sono difficilmente prevedibili. Come per ogni altro Paese europeo anche in Italia il livello di rischio non è trascurabile. I servizi di intelligence stanno già lavorando a rafforzare le misure di protezione in vista dell’Anno Santo. Ma al momento, ribadiscono tutte le fonti informative, non esiste evidenza di progetti terroristici contro il nostro Paese.
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Il giudice Salvini: la prevenzione premia | Antiterrorismo, le nuove norme
Equilibrio ed efficacia nella lotta di Giorgio Ferrari
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Stando alle informazioni disponibili, si può sostenere che alcune appendici del Califfato sono presenti nel nostro Paese, come nel resto d’Europa, ma al momento non c’è alcuna evidenza della volontà di mettere a segno attacchi o atti dimostrativi nel nostro Paese. La Penisola rimane una sorta di appendice logistica nella quale gli aspiranti mujaheddin possono raccogliere denaro da trasferire ai cassieri delle cellule radicali, svolgere opera di proselitismo in favore dell’islam fondamentalista, generalmente allo scopo di reclutare combattenti da inviare nelle regioni della “guerra santa”. Il contrasto alla minaccia terroristica funziona? L’attività di intelligence svolta dai servizi segreti e dagli uomini dell’Antiterrorismo fino ad ora ha permesso di individuare i potenziali pericoli, evitando attacchi drammatici. La preoccupazione maggiore degli investigatori sono però i “lonely terrorist”, quei “lupi solitari” che ispirati dalle azioni commesse dall’Is intendono emularne le gesta compiendo attentati in Europa. È già successo in Italia in almeno tre occasioni, tutte senza vittime, ad esclusione del caso di Mohamed Game, l’ingegnere libico che confezionò un ordigno esplosogli tra le mani. Altro allarme riguarda i “foreign fighters”, cioè i combattenti che lasciano l’Italia per i fronti di guerra e poi rientrano nel nostro Paese. Ne sono già stati individuati 65. Il timore è che sfuggendo ai controlli e non venendo identificati, possano rientrare in Europa e qui compiere attacchi. L'Italia è a rischio attentati? I casi recenti di Francia, Belgio e Danimarca, dimostrano che gli attacchi dei “lonely terrorist” sono difficilmente prevedibili. Come per ogni altro Paese europeo anche in Italia il livello di rischio non è trascurabile. I servizi di intelligence stanno già lavorando a rafforzare le misure di protezione in vista dell’Anno Santo. Ma al momento, ribadiscono tutte le fonti informative, non esiste evidenza di progetti terroristici contro il nostro Paese.
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