mercoledì 29 luglio 2009
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«Piangeva sempre, ero stanca non lo sopportavo più». Così Claudia Barbera, la madre di 23 anni che ha ucciso la notte scorsa la propria figlia di un mese nella loro abitazione del popolare rione di Librino di Catania avrebbe spiegato il suo folle gesto durante la confessione resa prima ai carabinieri, che l'hanno scoperta, e poi al procuratore aggiunto Giuseppe Toscano e al sostituto Miriam Cantone.I magistrati stanno valutando l'ipotesi di disporre una perizia psichiatrica sulla donna che è ricoverata nell'ospedale Vittorio Emanuele di Catania, in stato di arresto per omicidio volontario piantonata da militari dell'Arma.Il dramma, hanno accertato gli investigatori, è maturato in un ambiente familiare non sereno: l'infanticida in passato è stata denunciata per reati contro il patrimonio e il padre della piccola è detenuto in carcere a Catania e non ha mai conosciuto la figlia. La donna ha anche un altro figlio di 13 mesi, che è per il momento dai nonni, di cui si stanno occupando i servizi sociali del Comune e la Procura della Repubblica del Tribunale per i minorenni.
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