Carlo Malinconico si è dimesso da sottosegretario alla presidenza del Consiglio. La decisione è arrivata dopo un incontro a Palazzo Chigi con Mario Monti, durante il quale ha riferito sulle cronache che parlano di alcuni suoi soggiorni nell'albergo Il Pellicano di Porto Ercole pagati da Francesco De Vito Piscicelli, il costruttore noto per aver riso al telefono la notte del terremoto all'Aquila parlando degli affari che si prospettavano con la ricostruzione. Piscicelli - tornato agli onori della cronaca pochi giorni fa per aver portato la madre a pranzo in un ristorante della Feniglia in elicottero - avrebbe pagato per l'ex sottosegretario Malinconico alcuni soggiorni (9.800 euro per tre vacanze a partire dal 2007), su richiesta dell'ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci e del costruttore Diego Anemone, entrambi imputati al processo per i lavori del G8 che si apre a Perugia il 23 aprile. "Piscicelli chiedeva tante attenzioni per questo cliente - ha detto Roberto Sciò, proprietario del Pellicano - capii che stava facendo un regalo di taglio speciale: per quell'ospite aveva bisogno di certe attenzionì. Malinconico, dopo le indiscrezioni apparse sui quotidiani, ha dichiarato di avere appreso che era stato Piscicelli a pagare i soggiorni al Pellicano di sua iniziativa "solo ora e per ragioni del tutto ignote", aggiungendo di aver 'versato all'albergo l'intera somma dovuta per evitare tutti gli effetti di episodi non voluti, nè sollecitati". Ha poi ricordato di aver conosciuto Balducci prima che fosse coinvolto nelle inchieste sulla 'criccà del G8: "Andai per la prima volta al Pellicano nel 2007 - ha affermato - ci tornai all'inizio del maggio 2008. In quella circostanza chiesi a Balducci la cortesia di fare la prenotazione al posto mio perché in quel momento risultava difficoltosa e lui la fece al Pellicano. Si sa che pagai una parte dei soggiorni. Mi fu detto dall'albergo che per i precedenti soggiorni era stato provveduto ma senza specificare da parte di chi. Pensai fosse stato Balducci e ugualmente insistetti per non gravare su di lui. Non ci fu modo di riuscirvi, sicché irritato cancellai le permanenze successive e non tornai più all'albergo". Malinconico oggi, nel colloquio con Monti, ha difeso la correttezza della sua condotta e ha detto di aver deciso di dimettersi per salvaguardare meglio la propria immagine e onorabilità in tutte le sedi, nonché la credibilità e l'efficacia dell'azione del Governo. "Il sottosegretario ha riferito al Presidente, in relazione ai fatti e alle circostanze riportate dalla stampa, affermando la correttezza della propria condotta - si legge nella notadiffusa al termine del colloquio - Il sottosegretario ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico, per poter meglio difendere la propria immagine e onorabilità in tutte le sedi, nonché per salvaguardare la credibilità e l'efficacia dell'azione del governo"."Il presidente del Consiglio - prosegue la nota di Palazzo Chigi - nell'accettare le dimissioni, ha manifestato alsottosegretario Malinconico il suo apprezzamento per il senso di responsabilità dimostrato nell'anteporre l'interesse pubblico ad ogni altra considerazione". "Il presidente Monti - conclude la nota - ha inoltre ringraziato il sottosegretario per il suo contributo al lavoro del governo, pur nella brevità del suo incarico".Plauso delle forze politiche per le dimissioni: "Appena poche ore dopo l'inizio delle polemiche sulla vacanza del sottosegretario, ecco che arrivano rapide e puntuali le dimissioni. Un segnale inequivocabile di serietà e compostezza a cui siamo onestamente poco abituati", afferma Aldo Di Biagio di Fli. "Apprezzo le dimissioni di Malinconico. Certo, un atto dovuto. Ma che conferma lo stile nuovo di questo governo", commenta dal Pd Paolo Gentiloni. "Credo che abbia fatto bene", osserva il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, che aggiunge: "è stato un gesto di responsabilità per evitare imbarazzi all'esecutivo e per poter più liberamente far valere le proprie ragioni, se ne ha". Mario Baccini, presidente dei Cristiano popolari del Pdl ritiene che "le dimissioni, non dovute, del professor Malinconico siano un segno del suo alto senso delle istituzioni. È una persona seria e la nostra stima nei suoi confronti non viene meno".