Luis Suarez - Reuters
Il “caso Suarez” si allarga. Ci sarebbe infatti una presunta promessa da parte della Juventus, di portare all'Università per stranieri di Perugia anche altri giocatori extracomunitari, in particolare delle squadre giovanili, a cui far sostenere l'esame di lingua italiana per poter ottenere il passaporto comunitario ed essere quindi tesserati con il club in base alle regole imposte dalla Federazione calcio. Al momento la società bianconera non è formalmente coinvolta nella vicenda giudiziaria ma tra le diverse intercettazioni telefoniche raccolte dalla Finanza ci sarebbe anche un colloquio tra la legale che assiste la Juve, Maria Turco e il direttore generale dell'ateneo, Simone Olivieri, uno dei cinque indagati. «In futuro ci rivolgeremo ancora a voi...» avrebbe detto l'avvocatessa al rappresentante della prestigiosa istituzione perugina. E questo di per sé non rappresenta certo un reato, e nemmeno una pressione esercitata al fine di far promuovere un candidato importante, come il bomber della nazionale dell'Uruguay. Insomma, la responsabilità penale è tutta da dimostrare. Ma, secondo gli inquirenti, potrebbe essere bastata questa telefonata a far svolgere, il 17 settembre scorso, «un esame farsa», come lo ha definito il procuratore capo, Raffaele Cantone, al campione uruguaiano del Barcellona allora in procinto di vestire la maglia juventina.
Una prova, scritta e orale, durata poco più di un quarto d'ora e terminata con voto positivo. Anche se, come avrebbe ammesso la stessa tutor del giocatore, «lui non spiccica una parola, non coniuga i verbi, parla all’infinito ma prende 10 milioni a stagione e all’esame deve passare, ma te pare che lo bocciamo?», La frase è stata captata dai finanzieri che tenevano l'orecchio teso sulle linee dei cellulari dei dirigenti dell'ateneo per seguire però un altro filone d'indagine che non c'entra niente con il presunto esame truccato: «A febbraio abbiamo cominciato a fare accertamenti per attività poco trasparenti dell’ateneo», ha spiegato il colonnello delle Fiamme Gialle, Selvaggio Sarri, che guida le investigazioni.
La procura di Perugia comunque ha aperto un fascicolo dove per ora si ipotizzano solo i reati di «rivelazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici». Ma si seguirebbe anche l'ipotesi della corruzione.
Suarez, in forza al Barça e in trattative di passare alla Juventus (ma poi l'affare è sfumato), avrebbe dovuto ottenere la cittadinanza italiana (la moglie è di origini friulane) per poter giocare nel club bianconero, che ha già coperta la quota dei due calciatori extracomunitari previsti nella rosa e quindi non l’avrebbe potuto ingaggiare.
L’ex capo dell’anticorruzione Cantone e i pm incaricati dell’inchiesta, Paolo Abritti e Giampaolo Mocetti, hanno finora iscritto nel registro degli indagati la rettrice dell’università, Giuliana Grego Bolli, il direttore generale dell’ateneo, Simone Olivieri, il docente che ha esaminato il calciatore, Lorenzo Rocca (responsabile del centro linguistico), e l’insegnante di italiano incaricata di preparare il candidato per il test, Stefania Spina. Nell’elenco c’è anche Cinzia Campagna, che avrebbe preparato l’attestato di livello B1 (per avere il quale, in genere, occorrono circa quattro mesi) da consegnare al bomber il quale, per il momento, non risulta indagato. Ma che sarà a breve ascoltato dai pm «come persona informata dei fatti». Dalle conversazione captate emerge che «gli argomenti della prova d’esame – dice la Procura – sono stati preventivamente concordati con il candidato e che il relativo punteggio è stato attribuito prima ancora dello svolgimento della stessa, nonostante sia stata riscontrata, nel corso delle lezioni a distanza svolte dai docenti dell’ateneo, una conoscenza elementare della lingua italiana».
«L'esame di Luis Suarez si è svolto regolarmente, senza alcun favoritismo» afferma il legale del rettore, David Brunelli, il quale sostiene che alcune frasi intercettate sono state fraintese. Intanto sul caso Suarez anche la procura della Federazione calcio ha aperto un'inchiesta.