Cambia il disegno di legge per l'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno, che aveva suscitato polemiche all'interno della maggioranza. La commissione Giustizia della Camera ha infatti deciso di stralciare la norma sulla messa in prova, mentre il governo ha presentato un emendamento che non rende automatica la concessione dei domiciliari. In base al testo predisposto dal'esecutivo infatti prima di concedere la possibilità di scontare fuori dal carcere la pena di un anno, occorrerà verificare l'idoneità del domicilio prescelto e sarà necessaria, per coloro che sono già detenuti, una relazione della direzione dell'istituto penitenziario trasmessa al magistrato di sorveglianza sulla condotta tenuta dall'interessato durante la detenzione. Il magistrato deciderà quindi se concedere o meno la possibilità di uscire dal carcere.Il governo ha poi presentato altri due emendamenti: il primo inserisce tra le circostanze aggravanti l'aver commesso un delitto durante il periodo di detenzione alternativa; il secondo adegua il corpo della polizia penitenziaria per affrontare l'emergenza carceri.
LE DICHIARAZIONI DI ALFANO«Alla Camera si sta trovando un ottimo punto d'intesa per andare avanti, confacente agli scopi della coalizione e credo che in Commissione si potrà andare oltre rispetto anche alla stessa coalizione». Lo ha dichiarato il Guardasigilli Angelino Alfano, in merito al ddl "svuota carceri", all'esame della Commissione Giustizia di Montecitorio.