mercoledì 3 luglio 2013
La Guardia di finanza ha notificato gli inviti a comparire. Il totale delle spese sospette sarebbe di 1,6 milioni di euro. Nel mirino degli investigatori ci sono i fondi erogati, tra il 2010 e il 2012, per le spese legate ad attività istituzionali, sotto la voce “funzionamento dei gruppi”.
La tintura è politica di Umberto Folena
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​Per presunte irregolarità nei rimorsi destinati ai gruppi consiliari della Regione Campania, la Procura di Napoli ha messo sotto inchiesta 53 fra consiglieri ed ex consilieri, destinatari di inviti a comparire notificati dalla Guardia di finanza. Tra i 53 indagati, sottolineano fonti investigative, non c'è il presidente della Regione, Stefano Caldoro, che non ha mai usufruito di questi rimborsi.Nell’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Giancarlo Novelli, si ipotizza il reato di peculato. Nel mirino degli investigatori ci sono i fondi erogati, tra il 2010 e il 2012, per le spese legate ad attività istituzionali, sotto la voce “funzionamento dei gruppi”. Secondo il sospetto investigativo, i consiglieri indagati avrebbero percepito le somme senza utilizzarle per il loro scopo. Gli inviti a comparire, notificati oggi dalla Finanza, sono - fanno sapere dalla Procura - un atto necessario al prosieguo delle indagini e varrà ad approfondire le singole posizioni e raccogliere chiarimenti per valutare se sussistano o meno singole responsabilità. I fari sono puntati sull’erogazione di due milioni e mezzo di euro complessivi. In particolare, gli investigatori sospettano che i consiglieri dell’Idv avrebbero percepito irregolarmente il 95% dei rimborsi, il Nuovo Psi il 91%, il Pdl l’89%, il Pd l’82%, l’Udc il 65%. Tra gli indagati, stando a quanto si è appreso, non figura l’attuale presidente della Regione Stefano Caldoro, che dagli accertamenti risulta non aver preso alcuna somma dei fondi destinati ai gruppi consiliari, e non figurano i consiglieri che si dimisero dalla carica senza prendere rimborsi.Il capogruppo del Nuovo Psi, Gennaro Salvatore, avrebbe percepito 93mila euro in due anni. La consigliera Lucia Esposito del Pd avrebbe invece ricevuto la somma minore, 4.500 euro. Fra le spese anche tinture per capelli, cialde di caffè e cene private.
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