La sicurezza stradale è... «Sulla buona strada». Merito soprattutto dei testimonial d'eccezione scelti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti: i bambini. Quelli protagonisti degli spot televisivi, radiofonici, cinematografici, web, Twitter e stampa, ma soprattutto i milioni di bambini italiani, gli utenti più deboli e indifesi della strada, invitati a farsi portavoce dei messaggi di sicurezza stradale da trasmettere agli adulti.
Obbligo di utilizzo dei sistemi di sicurezza in auto per bambini, sulla tutela dei pedoni e contro l'eccesso di velocità: questi i punti su cui insiste la campagna per la Sicurezza stradale del 2013, Sulla buona strada. La campagna sarà visibile da oggi sugli spazi di comunicazione istituzionale delle reti Rai, tv e radio, e su tutti i mezzi di comunicazione stampa, radio, web, Twitter, cinema, affissioni stradali. I giovani saranno coinvolti attraverso applicazioni sul web e i social network, in particolare Twitter. "Il nostro obiettivo - spiega Erasmo D'Angelis, sottosegretario con delega alla sicurezza stradale e alla Riforma del Codice della Strada - è la responsabilizzazione di chi guida e di tutti gli utenti della strada perchè abbiamo l'obbligo morale prima che politico di aumentare la sicurezza e ridurre incidenti e vittime. Il 2012 si è chiuso infatti con 3.653 morti e 264.716 feriti e negli ultimi 12 anni per incidenti stradali sono morte 63.941 persone con 3.918.352 feriti e invalidi, con costi umani e sociali elevatissimi e una spesa sanitaria per il solo soccorso per oltre 600 milioni. È come se fosse sparita una città come Siena o Verona e se fossero feriti o invalidi tutti gli abitanti di Roma. Alla campagna sulla sicurezza si affiancano altre azioni come l'investimento sulle manutenzioni stradali di Anas per 600 milioni di euro e la riforma del Codice della strada il cui iter è già iniziato in Parlamento".