Blitz della polizia ieri al Parco Verde di Caivano, contro le nuove piazze dello spaccio. Terra dei fuochi e da alcuni mesi sempre più terra di droga, dove si sono trasferiti gli sporchi affari dei clan camorristi di Scampia, per sfuggire alla pressione delle forze dell’ordine. Un mese e mezzo fa la denuncia di
Avvenire, «Scacciati da Scampia spaccio e violenze dilagano in provincia». Ieri una prima dura risposta delle Forze dell’ordine. Così all’alba centinaia di uomini, con elicotteri e blindati, ha fatto irruzione nel difficile quartiere del paesone a nord di Napoli, diventato famoso per la denuncia del parroco don Maurizio Patriciello contro i roghi dei rifiuti tossici. Non l’unica importante operazione della giornata che ha visto anche altri duri colpi inferti ai trafficanti a Firenze e Padova, con decine di arresti di clan, italiani e stranieri, guidati anche da giovani donne. Gruppi in gran parte composti da stranieri, in particolare albanesi e nigeriani. A conferma che, malgrado la crisi, il mercato della droga non conosce pause o ridimensionamenti.L’operazione "Alto impatto" di ieri a Parco Verde ha ricalcato quelle che ormai da alcuni mesi stanno tenendo sotto pressione Scampia e Secondigliano. Nel quartiere di Caivano, infatti, uno dei gruppi che hanno dato vita in questi mesi a una ripresa degli omicidi, i Vanella-Grassi, ha spostato i propri affari. E con essi le modalità di controllo sul territorio. Con sentinelle, telecamere, ostacoli. Così l’operazione di ieri, nella quale sono stati impiegati agenti del commissariato di Afragola che ha coordinato le attività, della Squadra Mobile e del Reparto Mobile di Napoli e del Reparto Prevenzione Crimine Campania, ha visto anche la collaborazione della Asl, dei Vigili del fuoco e del locale Servizio di igiene urbana. Nel corso dell’operazione, sono state effettuate 15 perquisizioni domiciliari presso abitazioni di altrettanti sospetti spacciatori, tutte protette da costose inferriate e sofisticati sistemi di videosorveglianza. Sequestrate una decina di telecamere e un complesso congegno elettronico per comando a distanza la cui funzione è in corso di accertamento, tagliati paletti e dissuasori installati per ostacolare gli interventi delle forze di polizia. Trenta persone non residenti a Caivano (la conferma di presenze esterne) sono state destinatarie di foglio di via con obbligo di ritorno nel comune di residenza.Risalendo la Penisola dei trafficanti, a Firenze, ma con collegamenti a Bologna, Bolzano, Brescia, Forlì-Cesena, Imperia, Milano, Pisa, Varese e Verona, i carabinieri hanno condotto l’operazione "Sotto traccia", con 37 arresti per traffico di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento della permanenza degli immigrati clandestini in Italia. Tra i vertici dell’organizzazione anche una giovanissima donna, di origine albanese, poco più che ventenne, amante del capo, soprannominato "il presuntuoso" e con una lunga carriera criminale alle spalle. Arresti anche in Albania, Belgio, Francia, Olanda e Svizzera.La Squadra Mobile di Padova ha invece sgominato un gruppo criminale, composto prevalentemente da nigeriani, che importava cocaina liquida in bottiglie. Dodici arresti, due dei quali negli aeroporti di Lima e La Paz. Sequestrati complessivamente 9 kg di cocaina. La droga, proveniente da Bolivia e Perù, veniva imbottigliata e mandata in Olanda, dove si procedeva a riportarla in forma solida. Grazie a questo sistema, come hanno accertato gli investigatori, i quantitativi venivano quadruplicati.