mercoledì 22 agosto 2012
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​Masse d’aria torrida che si muovono dall’entroterra maghrebino verso l’Italia e la spazzano come fosse un deserto: eccolo, il “cuore” del settimo, ultimo e più forte anticiclone dell’estate. La promessa della settimana più calda dell’anno, fatta dagli esperti del meteo durante lo scorso weekend, è stata mantenuta: il Belpaese soffoca.E anche se con la fine della settimana arriveranno piogge e temporali al nord, facendo scendere rapidamente la colonnina di mercurio, in queste ore è più che mai emergenza per il grande caldo, con temperature che sfiorano ovunque i 40 gradi (quando addirittura non li superano).Le città a rischio. Secondo l’ultimo monitoraggio delle ondate di calore del ministero della Salute, le città a rischio saranno 13 tra oggi e domani. L’allerta 3 – la più elevata, cioè il cosiddetto bollino “rosso” – oggi interesserà undici città (Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Milano, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Verona, Viterbo), domani si estenderà a 13 (Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Latina, Milano, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Verona, Viterbo).I “record”. Le regioni sulla “griglia” sono Toscana, Umbria, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Il primato della regione più calda spetta alla Toscana, dove negli ultimi due giorni sono state registrate temperature sino a 41 gradi. Firenze, in particolare, per la seconda volta consecutiva ha superato la soglia dei 40 risultando una delle città più calde non solo d’Italia, ma dell’Europa intera. Sul resto del Paese spiccano i 37°C di Bolzano. Il tutto mentre picchi decisamente insoliti di 32 gradi di sono registrati persino sulle Alpi, a quota 1000 metri. E un record è stato sfiorato sul Monte Rosa: a Capanna Margherita, a 4.500 metri, domenica è stata registrata una massima di +7. È allarme, insomma, anche in montagna, dove il rischio di valanghe ad alta quota è altissimo, mentre i ghiacciai sono in sofferenza enorme.Ospedali mobilitati. Ma con l’afa è record anche di interventi di soccorso. Nella giornata di ieri nell’ambito di molti piani anti-caldo cittadini si è toccata la soglia delle migliaia di chiamate: è il caso di Torino, dove i passaggi al pronto soccorso delle Molinette sono aumentati del 5% rispetto alla media (per la maggior parte si è trattato di anziani che hanno accusato colpi di calore o disidratazione), o di Milano, dove nella sola giornata di ieri il Comune ha fornito oltre mille prestazioni agli anziani e alle persone disabili sole o in difficoltà (è il numero più alto mai registrato negli ultimi due mesi e mezzo). Complessivamente, dal 4 giugno scorso (data di avvio del piano) al 20 agosto, i servizi di assistenza socio-sanitaria e quelli socio-ricreativi e culturali offerti dall’amministrazione del capoluogo lombardo sono stati 22.357. E con l’aumento della temperatura e dell’insolazione negli ultimi giorni sono salite anche le concentrazioni di ozono, soprattutto nella conca di Bolzano fino a Merano e a Venezia: le autorità locali hanno chiesto alle persone con problemi all’apparato respiratorio di non fare sforzi all’aperto nelle ore pomeridiane.Passaggi instabili e valanghe: Monte Bianco “out” per gli alpinistiCaduta di pietre, ponti di neve instabili, presenza di ghiaccio: sono gli elementi che fanno sconsigliare in questi giorni l’ascensione ai 4.810 metri del Monte Bianco dalle “vie normali” sul versante francese. L’Office d’haute montagne di Chamonix segnala che «a causa delle frequenti cadute di pietre dal 19 agosto nel canale del Gouter (lungo la via più frequentata che porta alla cima) è fortemente raccomandabile agli alpinisti di scegliere un’altra meta in attesa che le condizioni migliorino». Per lo stesso motivo il campeggio sul ghiacciaio di Tete Rousse è stato vietato. Lungo l’itinerario che parte dal rifugio dei Cosmiques il pericolo è invece dato dal possibile crollo di seracchi nelle zone del Mont Blanc du Tacul e del Mont Maudit. La via più sicura ma anche più impegnativa – fanno sapere le guide alpine – è quella sul versante italiano che sale dal rifugio Gonella, sopra Courmayeur, dove comunque occorre fare molta attenzione. Nelle altre classiche mete dell’alpinismo sulle Alpi valdostane, dal Monte Rosa al Gran Paradiso, «le condizioni sono buone – spiegano dal Soccorso alpino – anche se bisogna sempre fare attenzione ai crepacci che si sono aperti in questi giorni di gran caldo».
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