"Un sistema volto ad alterare i
risultati", con la "partecipazione dei dirigenti alla
designazione delle griglie arbitrali", un "gruppo coeso
interessato a condotte illecite per alterare i risultati del
campionato". Così il sostituto pg di Cassazione Gabriele
Mazzotta, nella sua requisitoria al processo Calciopoli, ha
affermato di ritenere "provata" la sussistenza del reato di
associazione per delinquere contestato ad alcuni imputati. Il
reato associativo, però a suo parere, è già caduto in
prescrizione.
Mazzotta ha quindi chiesto di dichiarare la prescrizione del reato
per Luciano Moggi e Antonio Giraudo, rispettivamente ex dg ex
amministratore delegato della Juventus nel corso della
sua requisitoria davanti alla terza sezione penale della Suprema
Corte. Per il pg, in particolare, va dichiarato prescritto per
Moggi il reato di associazione a delinquere, mentre l'ex dg
della Juve va assolto da alcuni episodi di frode sportiva. Per
Giraudo, il magistrato ha chiesto di dichiarare la prescrizione
agli effetti penali per il reato associativo e di frode
sportiva. Moggi, in appello, era stato condannato a 2 anni e 4
mesi, mentre Giraudo, giudicato con rito abbreviato, era stato
condannato in secondo grado a 1 anno e 8 mesi.
Secondo il pg, va dichiarata la
prescrizione anche per l'ex vicepresidente della Fgci,
Innocenzo Mazzini, e il designatore Pierluigi Pairetto. Da
rigettare, ha detto Mazzotta nella sua requisitoria, i ricorsi
del presidente della Lazio Claudio Lotito e di Andrea e Diego
della Valle, soci di maggioranza della Fiorentina, per i quali
il reato era stato dichiarato prescritto già in appello. Per
gli imputati che hanno scelto di rinunciare alla prescrizione -
gli ex arbitri Massimo De Santis, Paolo Bertini e Antonio
Dattilo, Mazzotta ha sollecitato per il primo la conferma della
condanna a 1 anno (pena sospesa) e gli altri due l'assoluzione
"perchè il fatto non sussiste". Il magistrato ha infine
chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso presentato dalla
Procura generale di Napoli nei confronti dei cinque imputati
giudicati con rito abbreviato (oltre a Giraudo, gli arbitri
Tiziano Pieri, Gianluca Rocchi, Paolo Dondarini e l'ex
presidente Aia, Tullio Lanese, che erano stati assolti in
appello).