Marta Monteleone nella sua libreria, accanto ad alcuni dei libri donati al carcere di Cosenza - .
«Mamma, sarebbe bello creare una libreria nel carcere. Così, magari, i papà potrebbero leggere qualche pagina assieme ai figli durante le visite. Che ne pensi?». È cominciata così, dal sogno... sognante di Alberico Guarnieri, per tutti Bico, un bambino di quattro anni, la raccolta di volumi da destinare alla casa circondariale di Cosenza, all’interno dello Spazio giallo che è un progetto ministeriale realizzato in quasi tutti i penitenziari. In Calabria quello di Cosenza è il primo. Accoglie i piccoli in arrivo nel luogo di reclusione prima di entrare per incontrare i papà, e all’uscita dopo avere dialogato con loro.
Un’équipe di specialisti all’ingresso li prepara e se ne prende cura. Proprio lì da gennaio troveranno spazio i libri che Marta Monteleone della libreria 'Raccontami' di Cosenza sta raccogliendo per realizzare il sogno del suo piccolo. Perché Bico è suo figlio ed è anche un po’ merito suo se ha maturato l’idea, perché pedalano spesso assieme lungo la pista ciclabile cosentina che in un tratto costeggia il carcere cittadino. Lei lo accompagna a scuola in sella, passando a poca distanza da quei muri alti e spessi. Ma è stata una serie di coincidenze fortunate, o forse è meglio scrivere provvidenziali, che ha per- messo la trasformazione in realtà della speranza di Bico, il quale ha pure fatto un disegno diventato immagine dell’iniziativa solidale.
La mamma ne ha parlato con l’amica Carmen Rosato, che è impegnata nel penitenziario come operatrice, la quale a sua volta ha condiviso l’idea con la direttrice Maria Luisa Mendicino che l’ha colta al volo. Dalle parole e dai buoni propositi si è presto passati ai fatti, con la raccolta avviata in una vera e propria biblioteca. Sono già tanti i volumi accumulati nelle ceste sistemate ad hoc nel locale, e promettono di aumentare ancora sino al 7 gennaio quando la colletta di... carta terminerà e verranno consegnati al penitenziario affinché siano catalogati e sistemati nello Spazio giallo.
Non è finita, perché Marta se n’è inventata un’altra chiedendo a quanti acquistano un libro 'sospeso', di lasciare una dedica per chi sfiorerà quelle pagine. E così, sfogliando qua e là, si può ad esempio leggere un invito a guardare con fiducia al futuro anche da dietro le sbarre, perché in fondo anche da lì il cielo è azzurro come se osservato dall’esterno. «Abbiamo avuto questa idea perché ci piace che chi viene qui per donare un volume destinato alla libreria in carcere mandi un messaggio o comunque trasmetta qualcosa a chi leggerà, che adesso inevitabilmente è un lettore ideale» commenta Marta. I libri regalabili sono esclusivamente per altri bambini, da 0 a 10 anni. Bella l’idea, ottima la realizzazione, emozionate le prime reazioni.
Bico stenta a credere che il suo sogno diventerà realtà e alcuni detenuti hanno trattenuto a stento le lacrime quando hanno saputo quello che si sta organizzando per loro. «Forse in tanti vi vogliono del male, ma di sicuro ci sono tanti che vi vogliono un gran bene e stanno preparandovi un gran ben regalo», è stato detto loro nei giorni scorsi. L’iniziativa ha ancora più valore perché in precedenza i figli potevano incontrare i padri solo assieme alle mamme, mentre da un po’ di tempo possono anche farlo da soli, avendo dei momenti faccia a faccia, cuore a cuore, con il genitore.