giovedì 4 ottobre 2018
L'annuncio questa mattina. Ci sarebbe già anche l'ok del presidente della Regione Giovanni Toti
Il sindaco di Genova Marco Bucci, ora anche commissario straordinario per la ricostruzione del ponte Morandi

Il sindaco di Genova Marco Bucci, ora anche commissario straordinario per la ricostruzione del ponte Morandi

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Dopo una telefonata questa mattina tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti Palazzo Chigi ha comunicato, come previsto dal "Decreto Genova", l'intenzione di procedere alla nomina del sindaco Marco Bucci come commissario straordinario alla ricostruzione del ponte Morandi. La Regione avrebbe già risposto con parere favorevole.

Genova minacciava di scesa in piazza

«La nostra protesta dev’essere di tutta la città. Con la consapevolezza che se la Valpolcevera muore, tutta Genova lentamente farà la stessa fine». La pazienza è finita e lunedì la rabbia e la delusione, accumulate in questi cinquanta giorni dal crollo del ponte Morandi, attraverseranno la città per arrivare sotto le finestre di Regione e Prefettura. A organizzare la manifestazione, nata su Facebook, il comitato “Oltre il ponte c’è...”, che intende rappresentare alle istituzioni le problematiche di «una comunità di 70mila persone, isolata dal resto della città» e costretta a utilizzare «mezzi pubblici sovraffollati» o a «restare imbottigliata per ore nel traffico» per effettuare spostamenti che, prima del famigerato 14 agosto, richiedevano pochi minuti. Una “città nella città” composta non soltanto dagli sfollati, ma anche dai tanti residenti in zona, oltre che da artigiani, commercianti e piccoli imprenditori. Tutti accomunati dalla tragedia di ponte Morandi.
«Non abbiamo bisogno di parole – si legge in un comunicato – ma di fatti concreti: riapertura delle strade, delle ferrovie, potenziare il servizio sanitario, tutelare il commercio, le imprese e i lavoratori». Servizi indispensabili e urgenti per evitare che questa porzione di città si trasformi in un «quartiere fantasma», ricorda Pietro Lombardo, che da 38 anni gestisce un negozio di fiori alla Certosa e oggi incassa 15-20 euro al giorno. «Se continua così, saremo costretti a chiudere», aggiunge sconsolato. Un incubo, quello delle saracinesche abbassate per sempre, che da quasi due mesi agita le notti dei commercianti della zona. E ad aggiungere altra tensione, ieri si è diffusa la notizia che Autostrade avrebbe sospeso il versamento della seconda tranche degli aiuti a fondo perduto agli sfollati. «Il comitato ha ribadito la richiesta di ricevere il contributo sotto forma di “erogazione liberale” e la società si è riservata di approfondire la fattibilità della richiesta, anche alla luce dell’entrata in vigore del Decreto Genova e in attesa della nomina del Commissario con il quale raccordarsi sul tema», si legge in una nota di Aspi.

«Siamo stati fin troppo pazienti»
«I cittadini sono stati fin troppo pazienti», sottolinea il presidente del Municipio Valpolcevera, Federico Romeo, che lunedì sarà presente alla manifestazione, la prima di tutta la comunità dal giorno della tragedia. A questa ne seguirà un’altra, sabato 13 ottobre in piazza della Vittoria, promossa dal comitato “Riprendiamoci Genova”.
Intanto, anche ieri non è arrivato il decreto del governo con il nome del commissario alla ricostruzione. Sembrava fatta per Andrea Claudio Gemme, manager di Fincantieri cresciuto in via Porro, sotto il ponte Morandi, ma i rischi di un potenziale conflitto d’interessi hanno raffreddato questa pista. Tornano così a riprendere quota i nomi del sindaco Marco Bucci, che ha sempre confermato la propria disponibilità nel caso fosse chiamato, del direttore dell’Istituto italiano di Tecnologia, Roberto Cingolani e dell’ex capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. «Credo che i tempi siano maturi per una scelta», ha ribadito ieri il presidente della Regione Liguria e commissario all’emergenza, Giovanni Toti, a margine del sopralluogo alla linea ferroviaria interrotta dal 14 agosto, che tornerà in funzione oggi. Sul nome del commissario alla ricostruzione, Toti chiede un supplemento di riflessione, perché «sarebbe un guaio avere un commissario che venisse impugnato: significherebbe ricominciare tutto da capo».
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