«Da qui uscirò perchè dimostrerò di essere incapace di intendere e di volere, li prenderò tutti in giro, come ho già fatto con il servizio militare». È l'intercettazione ambientale in carcere, registrata subito dopo l'arresto, che ha rivelato in aula, davanti alla Corte di Assise, il pm di Lecce Guglielmo Catali, in replica alla richiesta psichiatrica avanzata dal difensore di Giovanni Vantaggiato, imputato di strage per l'attentato del 19 maggio 2012 dinanzi alla scuola di Brindisi nel quale morì la sedicenne Melissa Bassi e altre nove persone rimasero ferite.Quella citata da Cataldi è probabilmente anche l'intercettazione che stamane ha fatto dire con sicurezza alprocuratore di Lecce, Cataldo Motta, che «l'imputato finge», a proposito dell'atteggiamento dimesso tenuto da Vantaggiato e del suo non rispondere alla prima semplice domanda del presidente della Corte che gli chiedeva se consentisse alle riprese fotografiche e video.È molto dimagrito, il suo legale dice che non sta bene, per la Procura invece sta solo mettendo in atto un piano per ottenere dai periti una pronuncia di incompatibilità con il regime carcerario. «La sua è una sceneggiata non credibile», dice il procuratore Cataldo Motta, e il sostituto Guglielmo Cataldi rincara: «C'è preordinazione fredda e lucida nel creare il caso del vizio di mente». Le intercettazioni del resto, aggiunge il pm, parlano chiaro e sono allegate agli atti processuali: nei colloqui con la moglie in carcere l'imprenditore disse chiaramente: «lo faccio sempre il digiuno, al processo devo arrivare mezzo vivo e mezzo morto». «Devo sembrare uno dei lager», sussurrava alla consorte, non sapendo di essere intercettato. In un'altra occasione afferma: «Voglio diventare come quelli nei lager, voglio uscire di qui». Subito dopo l'arresto, ha sottolineato il pm, è emersa solo una cosa: la preordinazione di Vantaggiato «a determinare questo stato» di prostrazione con cui si è presentato di fronte ai giudici. L'imprenditore 68enne di Copertino (Lecce) deve rispondere di una serie di reati: strage aggravata dalla finalità terroristica e costruzione e possesso di ordigno micidiale in merito all'attentato di Brindisi, e tentato omicidio pluriaggravato in merito al posizionamento di una bicicletta con esplosivo nel condominio in cui abita il suo ex socio, Cosimo Parato a Torre Santa Susanna.Le compagne di classe di Melissa cercano di avvicinarsi alle sbarre, «perchè vogliamo guardarlo in faccia» dicono, ma gli agenti le fermano, lui fa finta di nulla. Come se non sentisse su di sè lo sguardo di centinaia di persone e non capisse che le telecamere vorrebbero a tutti i costi riprenderlo
L'uomo deve rispondere di strage aggravata per l'attentato alla scuola “Morvillo e Falcone” in cui perse la vita la 16enne Melissa Bassi. Chiesta la perizia psichiatrica ma l'accusa si oppone: «L'imputato finge».
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