mercoledì 9 settembre 2009
Le Procure di Monza e Terni hanno aperto due inchieste a carico di ignoti sulla vicenda Boffo-Feltri. Le indagini sono state avviate in seguito all'esposto presentato dal leader dell'Idv Antonio Di Pietro. Due le ipotesi di reato: la falsificazione da parte di qualcuno di un documento pubblico o atto giudiziario oppure l'accesso abusivo nel casellario giudiziario.
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    Le Procure di Monza e Terni hanno aperto due inchieste a carico di ignoti sulla vicenda Boffo-Feltri. Le indagini sono state avviate in seguito all'esposto presentato dal leader dell'Idv Antonio Di Pietro. I reati ipotizzati sono accesso abusivo a sistema informatico o falsificazione di atto pubblico.La denuncia è stata presentata dal leader dell'Italia dei Valori la scorsa settimana ai carabinieri di Roma che l'hanno poi trasmessa alle Procure di Monza e Terni, cui era indirizzata. Le due sedi lavoreranno dunque di concerto, in attesa che si faccia luce sulla vicenda per poi stabilire la competenza territoriale. Di Pietro prefigura due ipotesi di reato: la falsificazione da parte di qualcuno di un documento pubblico o atto giudiziario oppure l'accesso abusivo nel casellario giudiziario. Entrambe si basano sul fatto che il Giornale diretto da Vittorio Feltri, nel pubblicare il casellario dell'ex direttore di Avvenire Dino Boffo, era in possesso di un documento che solo un ufficiale di Polizia giudiziaria o un magistrato in servizio può avere. Di Pietro ritiene che sia stata un'«operazione di dossieraggio ai fini di destabilizzazione delle istituzioni».
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