Quel che resta di fusti di rifiuti speciali bruciati in Terra dei Fuochi (Pino Ciociola)
Vale la pena, almeno alcune, metterle in fila. Perché di bestialità sulla Terra dei fuochi, in questi anni, ne sono state dette tante soprattutto da politici, ma ci ha voluto mettere del suo anche qualche medico e qualche cronista.
Le frasi incredibili
Parecchie di queste frasi, non fosse argomento davvero tragico, sarebbe esilaranti: come «le donne si ammalano perché non si palpano», detto da un ex sindaco (e medico). O come, per restare alla stessa professione, le parole di un altro medico: «I dati dell'Istituto superiore di Sanità non sono attendibili».
C’è poi un classico: non sono i rifiuti a essere tossici, ma «le notizie che voi diffondete, tossiche e allarmiste», ripetuto spesso e da parecchi. Come c’è il suo opposto: «Era meglio che i fusti rimanevano sotto terra», anche questo spiegato da molti.
Non poteva certo mancare il filone dei giochi di parole, preferibilmente caseari, la cui massima perla resta di fonte giornalistica: «La bufala della terra dei fuochi (fatui)». O quanto affermato da un consigliere comunale guardando le pecore brucare su un terreno pesantemente contaminato: «Non è detto che questo terreno sia inquinato». Ma sul podio dei più ispirati un posto spetta di diritto ad alcuni assessori e per tutti vale la frase d’uno di loro: «I roghi avvengono per autocombustione».
I proclami mai applicati
Infine, c’è la categoria degli impegni annunciati pubblicamente. Con questi a dire il vero si potrebbe scrivere un libro, ma ci limitiamo a «grazie alle telecamere arresteremo i delinquenti», ad «abbiamo chiesto l’intervento dell’esercito» o ad «abbiamo costituito la commissione speciale». Tutto garantito anni fa.
Lo scandalo dei numeri reali
Insomma, parole sfrenatamente in libertà. Però, mentre sorridiamo, i roghi in Terra dei fuochi «sono aumentati del duecento per cento rispetto al 2016», spiega il generale Sergio Costa, che comanda i Carabinieri forestali campani.