aiutateci con la ricostruzione facendo chiarezza tra i fedeli. Guido Bertolaso non nasconde le difficoltà di una situazione complessa ma, lo ripete più volte, il supporto del clero può agevolare la Protezione civile a realizzare i progetti. «Avete un ruolo fondamentale – esordisce incontrando l’arcivescovo Giuseppe Molinari e i parroci della diocesi dell’Aquila nella caserma di Coppito – nel ricostruire l’anima e i legami di questa città». Ma i sacerdoti possono andare oltre l’aiuto spirituale. «In tutte le catastrofi in cui ho operato – continua Bertolaso – ho sempre trovato in voi parroci un aiuto prezioso per i consigli e per il ruolo di mediazione tra le vostre comunità. Un compito ancor più importante oggi in una fase in cui le informazioni sono spesso strumentalizzate a danno dei cittadini che rimangono confusi». Ad ascoltare il capo della Protezione civile una platea di un centinaio di sacerdoti e monsignor Molinari che lo ringrazia «non solo per la competenza tecnica ma anche per la grande sensibilità dimostrata fin dalle prime ore». Guido Bertolaso parla rassicurando i preti aquilani dei progetti per la ricostruzione, dei dati sulle tendopoli, del decreto Abruzzo; risponde ai dubbi dei preti sulle abitazioni private e sugli edifici religiosi, ma nessuna esitazione nell’affer- mare che «entro fine settembre gli sfollati avranno una soluzione e nessuno starà più nelle tende». La risposta migliore per i grandi centri in cui le famiglie senza casa sono molte, continua Bertolaso, però non sono i container. «A L’Aquila – precisa – non ci sarà nessun villaggio di casette di legno ma venti nuclei abitativi prefabbricati a più piani realizzati in legno lamellare e calcestruzzo compresso su un’apposita piattaforma antisismica». Non si limita alle parole Bertolaso, ma mostra ai parroci della diocesi aquilana le immagini dei venti centri residenziali che sorgeranno nel capoluogo abruzzese. «Saranno quartieri immersi nel verde con 30 o 40 famiglie per nucleo abitativo – dichiara ancora – con scuole, asili, chiese e centri per gli anziani. Nei piccoli paesi provvederemo, invece, con le casette di legno». Gli sfollati, secondo gli ultimi dati della Protezione civile, sono 65mila di cui 31mila nelle 170 tendopoli. Al momento il 52,4% degli edifici è agibile mentre solo uno su quattro non lo è. «Dai dati si può fare una stima di 15mila persone che dovranno trovare posto in questi quartieri – aggiunge Bertolaso – una parte della popolazione verrà sistemata negli appartamenti sfitti presenti in città a spese dello Stato, mentre chi troverà una sistemazione autonoma potrà contare su un contributo mensile». L’arcivescovo non si tira indietro nell’assunzione di responsabilità, così come i suoi sacerdoti. «Noi – aggiunge monsignor Molinari – dobbiamo aiutare la nostra gente a superare queste difficoltà standogli vicina. Ma non ho avuto bisogno di ricordarvelo perché lo avete fatto fin dal primo giorno». Molte i dubbi dei preti. «Le persone vogliono avere spiegazioni da noi perché le informazioni che circolano sono discordanti e anche noi siamo confusi». Riassume così, le preoccupazioni della sua gente don Emer Moia, parroco di Capitignano. Chiedono dell’accesso ai contributi per la ricostruzione, i tempi, il destino delle chiese ma anche il futuro delle comunità. «Abbiamo paura di vedere le nostre parrocchie smembrate - dichiara don Dante Di Nardo, parroco di Pettino - cosa succederà quando nasceranno questi villaggi?». Si concentra sulle questioni tecniche Bertolaso, ma assicura che tutti i problemi verranno affrontati e che «questo è solo il primo incontro ma spera nella collaborazione continua con i sacerdoti per il bene delle comunità». Ieri intanto è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l’ordinanza del presidente del Consiglio che assegna 800 euro mensili per tre mesi a Cococo e negozianti: «Ai collaboratori coordinati e continuativi, ai titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale, ai lavoratori autonomi – si legge sulla Gazzetta Ufficiale – è riconosciuta per un periodo massimo di tre mesi una indennità di euro 800 mensili».