martedì 12 maggio 2009
Il responsabile della Protezione civile ha messo in luce il ruolo degli uomini di Chiesa. «In tutte le catastrofi ho sempre trovato in voi un aiuto prezioso». Poi ha rassicurato i preti sul dopo-terremoto: «Fondamentale la vostra mediazione con la gente». I sacerdoti: le nostre comunità non siano smembrate«Non ci sarà nessun villaggio di casette di legno, ma veri nuclei abitativi prefabbricati»
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aiutateci con la ricostruzione facendo chiarezza tra i fedeli. Guido Bertolaso non nasconde le difficoltà di una situazione complessa ma, lo ripete più volte, il supporto del clero può agevolare la Protezione civile a rea­lizzare i progetti. «Avete un ruolo fondamentale – esordisce incontrando l’arcivescovo Giuseppe Molinari e i parroci del­la diocesi dell’Aquila nella caserma di Coppito – nel ricostruire l’anima e i legami di questa città». Ma i sacerdoti possono an­dare oltre l’aiuto spirituale. «In tutte le catastrofi in cui ho o­perato – continua Bertolaso – ho sempre trovato in voi par­roci un aiuto prezioso per i consigli e per il ruolo di media­zione tra le vostre comunità. Un compito ancor più impor­tante oggi in una fase in cui le informazioni sono spesso stru­mentalizzate a danno dei cittadini che rimangono confusi». Ad ascoltare il capo della Protezione civile una platea di un centinaio di sacerdoti e monsignor Molinari che lo ringrazia «non solo per la competenza tecnica ma anche per la gran­de sensibilità dimostrata fin dalle prime ore». Guido Bertolaso parla rassicurando i preti aquilani dei pro­getti per la ricostruzione, dei dati sulle tendopoli, del decre­to Abruzzo; risponde ai dubbi dei preti sulle abitazioni pri­vate e sugli edifici religiosi, ma nessuna esitazione nell’affer- mare che «entro fine settembre gli sfollati avranno una solu­zione e nessuno starà più nelle tende». La risposta migliore per i grandi centri in cui le famiglie senza casa sono molte, continua Bertolaso, però non sono i container. «A L’Aquila – precisa – non ci sarà nessun villaggio di casette di legno ma venti nuclei abitativi prefabbricati a più piani realizzati in le­gno lamellare e calcestruzzo compresso su un’apposita piat­taforma antisismica». Non si limita alle parole Bertolaso, ma mostra ai parroci della diocesi aquilana le immagini dei ven­ti centri residenziali che sorgeranno nel capoluogo abruzze­se. «Saranno quartieri immersi nel verde con 30 o 40 famiglie per nucleo abitativo – dichiara ancora – con scuole, asili, chie­se e centri per gli anziani. Nei piccoli paesi provvederemo, in­vece, con le casette di legno». Gli sfollati, secondo gli ultimi dati della Protezione civile, sono 65mila di cui 31mila nelle 170 tendopoli. Al momento il 52,4% degli edifici è agibile men­tre solo uno su quattro non lo è. «Dai dati si può fare una sti­ma di 15mila persone che dovranno trovare posto in questi quartieri – aggiunge Bertolaso – una parte della popolazione verrà sistemata negli appartamenti sfitti presenti in città a spese dello Stato, mentre chi troverà una sistemazione auto­noma potrà contare su un contributo mensile». L’arcivescovo non si tira indietro nell’assunzione di respon­sabilità, così come i suoi sacerdoti. «Noi – aggiunge monsi­gnor Molinari – dobbiamo aiutare la nostra gente a superare queste difficoltà standogli vicina. Ma non ho avuto bisogno di ricordarvelo perché lo avete fatto fin dal primo giorno». Molte i dubbi dei preti. «Le persone vogliono avere spiega­zioni da noi perché le informazioni che circolano sono di­scordanti e anche noi siamo confusi». Riassume così, le preoc­cupazioni della sua gente don Emer Moia, parroco di Capiti­gnano. Chiedono dell’accesso ai contributi per la ricostru­zione, i tempi, il destino delle chiese ma anche il futuro del­le comunità. «Abbiamo paura di vedere le nostre parrocchie smembrate - dichiara don Dante Di Nardo, parroco di Petti­no - cosa succederà quando nasceranno questi villaggi?». Si concentra sulle questioni tecniche Bertolaso, ma assicura che tutti i problemi verranno affrontati e che «questo è solo il primo incontro ma spera nella collaborazione continua con i sacerdoti per il bene delle comunità». Ieri intanto è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l’ordi­nanza del presidente del Consiglio che assegna 800 euro men­sili per tre mesi a Cococo e negozianti: «Ai collaboratori coordinati e continuativi, ai titolari di rap­porti di agenzia e di rappresentanza commerciale, ai lavora­tori autonomi – si legge sulla Gazzetta Ufficiale – è ricono­sciuta per un periodo massimo di tre mesi una indennità di euro 800 mensili».
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